In un freddissimo mattino d'inverno di qualche decennio fa un uomo anziano va al mercato di Riga. Porta con sé in una cesta quattro cuccioli che vorrebbe vendere. Questo è il punto di partenza, la chiave e la cornice delle storie raccontate in un libro intenso, profondo e sottile. Vite umane e animali si sfiorano, si incrociano e poi si separano, ciascuna nella direzione che le è riservata, sotto la luce fioca della città o nella neve che ricopre la campagna. Queste vite sono accomunate da sentimenti affini, dal dolore che appartiene a ogni esistenza e dall'universale bisogno di tregua e quiete: il vecchio e la sua cagna Gràcija, madre dei cuccioli, lo studente Aleksandrs che troppo tardi capisce il valore della piccola creatura che gli è stata donata, il ragazzo Gusts che strimpellando la sua chitarra pensa solo a Paula, il piccolo Zigurds che offre i suoi pochi spiccioli e un barattolo di cavoli marinati pur di stringere a sé il corpicino caldo di un cucciolo, Irma, braccata dal tempo, e gli altri personaggi che l'uno dopo l'altro si fanno incontro al lettore.)
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