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L'uomo di spalle - Giacomo Cacciatore - copertina
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L'uomo di spalle - Giacomo Cacciatore - copertina

Descrizione


Giobbe ha una madre ingombrante. La sua è una vita da ostaggio: né donne, né svaghi, né lavoro. La villetta di famiglia è la prigione in cui subisce i ricatti di mamma Catena. Giobbe cercherà di uscirne, per inseguire l'uomo di spalle che sin dall'età di sei anni gli appare in sogno. Il passato però tenterà di soffocare il presente, rivelando fatti che lui ha preferito dimenticare o che sua madre gli ha impedito di conoscere. Nella fuga, il protagonista s'imbatterà in una cronista affamata di storie morbose, nel boss che scommette al lotto e commissiona omicidi come stesse ancora giocando, nell'avvocato che sta per risolvere l'unico caso della sua carriera. Per sua fortuna, Giobbe incontrerà anche Anna Matera.
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Dettagli

2005
1 luglio 2005
204 p., Brossura
9788877585585

Valutazioni e recensioni

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corrado
Recensioni: 2/5

Letto, un libro nel complesso piacevole, ma a leggere i giudizi qui (forse un po' sponsorizzati...) sembrava essere un capolavoro. Ma per carità, siamo seri...

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onwriting
Recensioni: 5/5

A me è piaciuto. E' uno dei libri per così dire di nicchia che mi hanno di più sorpreso quest'anno, anche se dopo averlo consigliato ad amici mi hanno detto che non è molto facile da trovare in libreria. Molto intelligente l'incastro di generi che però non appesantisce la trama, intrigante e gradevole. Tra Tarantino e la commedia dell'assurdo. Do un bel cinque pieno anche per l'ironia cattiva che pervade tutto il romanzo e credo che darò fiducia all'autore per una prossima pubblicazione. Davvero interessante.

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Luna
Recensioni: 2/5

Mi sono decisa a comprare questo libro ispirata anche dalle molte critiche positive in questo sito. E poi anche perche' la descrizione mi sembrava davvero interessante. Anche io sono rimasta un po' delusa. Beh, diciamo che e' tutto molto (forse troppo) semplice. Il linguaggio e' facile, adatto anche al pubblico meno esigente. L'autore non usa termini particolarmente forbiti, ne' costruzioni sintattiche impegnative. Insomma: il romanzo si legge quasi da solo. Purtroppo, per tutti coloro che leggono molto e spesso, e' davvero prevedibile. Quando durante la lettura uno si ritrova a pensare: "oh, scommetto che adesso succedera' questo o quello nella trama e/o nelle interazioni fra i personaggi" e poi queste cose succedono effettivamente, ci si ritrova presto annoiati, e delusi. Il risvolto finale sulla clonazione mi e' sembrato poco originale, e gia' sentito (si tratta di un argomento continuamente "rimasticato" da diversi autori, da qualche annetto a questa parte). Fra le righe non c'e' niente da leggere: sta gia' tutto nelle righe (questa puo' essere una cosa positiva per alcuni e negativa per altri). Credo che sia un romanzo perfetto da leggere alla fermata dell' autobus, o in una sala d'aspetto. Puo' piacere o non piacere. Ognuno si faccia la sua idea.

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Recensioni

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Voce della critica

Un romanzo pubblicato in una collana diretta da Luigi Bernardi, gran maestro del noir italiano contemporaneo, ovvero il genere letterario più premiato dal pubblico, dai giornalisti e anche (sempre più spesso) dai critici e dagli studiosi - un genere che, forse, rischia la saturazione o, quantomeno, l'abbassamento della qualità media nella gran marea di titoli pubblicati.
Un romanzo scritto da un giornalista palermitano (e, apprendo, giallista già sperimentato), coautore, fra l'altro, di un libro dedicato addirittura a Lucio Fulci: uno specialista di quel cinema "di genere" ( thriller o splatter , nel suo caso) che, a detta di parecchi "giovani turchi" della critica cinematografica d'oggi, varrebbe la pena di studiare più e meglio del cinema d'autore - che, nel frattempo, viene serenamente quasi dimenticato.
Un romanzo di uno scrittore siciliano, infine, che parla di una madre ultrapossessiva nei confronti del figlio maschio: ovvero, l'ennesimo romanzo di autore siciliano dedicato a questo tema, dopo Cuore di madre di Roberto Alajmo, il meno recente La maniera dell'eroe di Marco Vespa e i più antichi esempi sciasciani e brancatiani.
Ci sarebbe di che diffidare, insomma. E invece L'uomo di spalle è una lieta, fulminante sorpresa. Cacciatore - con un sincopatissimo stile paratattico sempre più diffuso nelle patrie lettere e senza il ricorso (oggi così frequente) al regionalismo italianizzato - ci racconta la vicenda, ben incardinata nel registro grottesco, di un uomo che non a caso si chiama Giobbe Dilei e che cerca, con l'aiuto della fidanzata, di liberarsi dell'asfissiante tutela della madre, Catena Ferrante (l'ammicco onomastico piace molto a Cacciatore, come le allusioni in chiave a tanta letteratura e cinema contemporanei). Del padre non ci sono tracce ma c'è, in compenso, il labile ricordo infantile di un "uomo di spalle": un ricordo pieno di significati che solo un tenace lavoro introspettivo potrà liberare. Mentre intorno a lui diverse figure femminili vanno incontro a morte cruenta, anche in modo indiretto (ed esilarante), Catena regna, omicida incontrastabile. Neppure il ricovero nel manicomio criminale sembra poterla fermare, visto che il povero Giobbe finirà, senza volerlo, per esservi recluso accanto a lei.
Questa madre assassina non ha la freddezza "professionale" della sua collega inventata da Alajmo: e il viluppo che la tiene legata al figlio è più inestricabile perché affonda le sue radici in un passato più torbido, tanto che la tragicomica liberazione del protagonista si dispiega in un finale da degradata tragedia. Conclusione della quale, secondo tradizione, è giusto tacere: ma va detto almeno che, come in tanto cinema horror, anche L'uomo di spalle assomma un sottofinale consolatorio e un vero e proprio finale assai più inquietante.
Circostanza che ci risolleva: c'era parso per un momento che nell'autore prevalesse l'urgenza di trovare seriamente una conclusione positiva al groviglio edipico su cui l'intreccio si regge. E invece il romanzo ritrova così la sua vera ragion d'essere: quella di "gran pupazzata" espressionistica che si può leggere anche, per la scrittura scaltrita e l'accumulo dei materiali eterogenei, una raffinata parodia della narrativa di genere.

Traina

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Conosci l'autore

Giacomo Cacciatore

1967, Polistena (RC)

È nato a Polistena (RC) nel 1967, ma vive da sempre a Palermo. Scrittore e giornalista, collabora come narratore con l’edizione cittadina de La Repubblica, per la quale ha scritto due romanzi gialli a puntate e quasi duecento storie al confine tra cronaca e letteratura. Ha pubblicato due raccolte di racconti: "Nostra signora dei sospiri" (1993) e "Palermo, amore e coltelli" (2002). Ha partecipato alle antologie: "Portes d’Italie" (Fleuve Noir, 2001), "14 colpi al cuore" (Mondadori, 2002), "Duri a morire" (Dario Flaccovio, 2003) e al romanzo collettivo "Le tre bocche del drago" (Larcher, 2004). Ha scritto il saggio "Il terrorista dei generi – Tutto il cinema di Lucio Fulci" (Un mondo a parte, 2004) con Paolo Albiero, aggiudicandosi il premio "Efebo d’Oro speciale"....

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