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Probabilmente si tratta del libro più reazionario mai scritto. Evola traccia le linee dello Stato organico e gerarchico fondato sulla sacralità dell'autorità politica. Vengono rigettati tutti i principi scaturiti dalla rivoluzione francese: egualitarismo, cosmopolitismo, razionalismo, che stanno alla base di tutte le perversioni attuali. Al loro posto si ergono i valori tradizionali di onore, fedeltà, autorità e giustizia. Un libro fondamentale per una formazione culturale di destra.
Se "Cavalcare la Tigre" (l'altra opera evoliana che si propone di dare orientamenti antimoderni) occupa una dimensione più esistenziale, "Gli Uomini e le Rovine" appartiene all'ambito politico, unica tra le opere evoliane ad occuparsi di tematiche di stretta contingenza. In essa la visione esoterico-tradizionale dell'autore non viene accantonata (anzi, il filone che la collega con le altre opere è ben presente) ma sembra passare in secondo piano di fronte alle proposte (ri)costruttive indicate. Non tutte le letture dell'Autore risultano valide o appropriate (vedere gli strali austriacanti e non troppo velatamente anti-italiani o la radicale bocciatura del nazionalismo), ma tale opera resta indubbiamente una delle più coraggiose elaborazioni di un ordinamento antidemocratico prodotte dopo il 1945. Anche per quest'opera evoliana vale il consiglio di avvicinarsi con serietà e mente ferma.
Che cosa vuol dire essere di Destra? Quale fondamentale differenza sussiste fra la Destra e la sinistra? In che modo devono essere giudicati quei movimenti politici che oggi rappresentano la destra da chi si rifà alle dottrine tradizionali? In questo brillante saggio scritto negli anni ’50 (ma attualissimo in quanto “inattuale”) Julius Evola si rivolge a quei pochi che, fra le rovine materiali e spirituali lasciate dalla sconfitta nella seconda guerra mondiale, si sono mantenuti “in piedi”. Nessuna mediazione è possibile fra la vera Destra e la sinistra. Con la sovversione non si patteggia. Bisogna attaccarla frontalmente e sconfiggerla, ed ove questo non sia possibile vale il detto niciano: “per questo vi amo uomini superiori: perché preferiste disperare che arrendervi!”. Ebbene Julius Evola non si arrese mai, ed in questo libro tracciò un “programma politico” per la ricostituzione della Destra. Il coraggio di dirsi “reazionari”, il rifiuto delle ideologie partorite dalla Rivoluzione francese e dai moti liberali del 1848, il rifiuto del democratismo e del liberalismo, la necessità di affermare i valori superiori della politica sull’economia e dello Stato sulla società naturalisticamente intesa. Ed inoltre l’affermazione di uno stile romano, virile e militare contrapposto alla piagnoneria effeminata e latina che troppo spesso caratterizza l’italiano tipo, oltre alla consapevolezza che il potere viene dall’alto e che verso l’alto deve essere organizzato un “vero Stato” che assolva il suo compito formativo e di indirizzo, anche educativo, della società. Un libro per tutti coloro che “credono” di essere di destra.
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