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Anno edizione: 2024
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Un buon thriller, che si legge molto volentieri, ma niente di eccelso. Avendolo letto dopo LA STANZA DELLE ILLUSIONI, devo ammettre che si nota chiaramente come questi giallo sia stato scritto prima e che la penna di Pitea si sia affilata col tempo e l'esperienza, Non pochi gli spunti buoni, ben tratteggiati dall'autore; un protagonista delineato con perizia e perfettamente calato nella sua sindrome di Asperger, un trama articolata e in vari punti molto ben gestita, interessanti enigmi da risolvere, un'ambientazione adatta al racconto. Peccato, però, che a tutto ciò si aggiugano dialoghi spesso stereotipati, banali e pieni di luoghi comuni, dinamiche intersoggettive troppo adolescenziali (soprattutto da parte di una protagonista femminile repressa), alcuni colpi di scena eccessivi e risvolti troppo ovvi e banali che, nell'insieme, rallentano il ritrmo e, col tempo, rendono la lettura stucchevole e, verso la fine, strascicata; forse qualche pagina in meno poteva aiutare, eliminando il superfluo, la ripetitività di alcuni punti e certe riflessioni di Richard che, alla terza elucubrazione emotiva identica alle precedenti, risultano eccessive. Ad ogni modo sono limiti che Pitea riduce molto nel secondo romanzo e che non rovinano del tutto questo. Prosa, che in linea con momenti banali, risulta spesso semplice e senza particolari picchi. Consigliato a chi cerca un thriller psicologico senza eccessive pretese letterarie ed investigative; sconsigliato a chi cerca alta scrittura e un romanzo senza improbabili banalità.
Purtroppo questo libro non mi ha coinvolta e i personaggi principali mi sono piaciuti poco fin dall'inizio. Aggiungo anche una scrittura molto, forse troppo semplice, oserei dire quasi banale....che mi ha fatto decidere di abbandonare il libro senza terminarlo.
Finalmente un thriller di un autore italiano che , a mio parere, ha tutti i crismi per diventare un ottimo autore. Parlo di Diego Pitea e del suo primo lavoro "l'ultimo tocco". Un thriller psicologico che ti prende e ti avvolge nella sua trama fino alla fine. Mi è piaciuto molto per la sua scrittura agile ma nello stesso tempo "colta". Sono svariati gli spunti utilizzati nel libro e vanno dalla storia, all'arte, alla scienza e all'enigmistica. ma tutti ben descritti e ben circostanziati:indice di un gran lavoro di studio e ricerca da parte dell'autore e di semplicità nel raccontarli ( che non è facile e a non tutti riesce). Personaggi ben delineati e unici nel loro genere: lo psicologo Richard autistico con grandi facoltà di sintesi, Doriana la poliziotta che ha in balia lo psicologo e il burbero Marani con i suoi sigari. Insomma un libro da leggere e un autore da seguire, anche perchè sensibile al modo della disabilità.
Recensioni
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