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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2021
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L'ennesima conferma (è il quinto libro che leggo di questo autore) in quanto a talento letterario e valori autentici. Le vicende sono state vissute in prima persona dall'autore e presentano un'Italia politicamente, economicamente e socialmente allo fascio, durante la fine della seconda Guerra mondiale. Emergono qui le luci e le ombre del nostro popolo, viste attraverso gli occhi dell'autore che, ormai veterano di guerra (dopo la Russia e il nordafrica), sa interpretare i fatti e le persone leggendo l'animo umano e le leggi immutabili della storia. Belle le descrizioni dei luoghi e paesaggi (in particolare dell'abruzzo), dei pastori, dei paesi attraversati e notevoli i ritratti psicologici. E' la naturale appendice specificamente italiana al Cavallo Rosso
Ho scoperto Eugenio Corti leggendo un libro sulle gesta dell'Armata polacca in Italia durante l'ultima guerra. Ho apprezzato questo libro, perché del Corpo di Liberazione Italiano si sa poco o niente. Si sa ormai tutto sul movimento partigiano, ancora poco sui militari prigionieri dei tedeschi, ma degli italiani che risalirono l'Italia con le truppe alleate non si sa praticamente niente. E questo libro colma questa lacuna. L'Autore è chiaramente un cristiano conservatore, convinto nemico del comunismo: forse il libro è troppo pervaso da questo sentimento, anche se la realtà di quegli anni conferma molto di quanto sostenuto. L'unico appunto che faccio è alla qualità del testo: troppi errori di ortografia, soprattutto nelle doppie (ad esempio Apennino sempre scritto così).
Uno dei libri nel panorama della narrativa e della memorialistica del Secondo Dopoguerra scritto " fuori dal coro " dei " cantori della Resistenza " . Leggendolo , i più giovani apprenderanno quanti sacrifici , eroismi , ideali ci sono stati fra i combattenti del Corpo Italiano di Liberazione . Il libro non vuole togliere nulla ai Partigiani che combattevano in nome di un ' idea politica ; semplicemente , vuole ristabilire una verità troppo spesso , dalla fine della guerra ad oggi , trascurata nei libri di scuola e " snobbata " dalla " grande " editoria nazionale : non tutti gli " antifascisti " erano uguali ; c' erano antifascisti di partito ed antifascisti in nome della Patria . E tra gli antifascisti di partito c' erano gli antifascisti sinceramente democratici e gli antifascisti che volevano " regalarci " una dittatura peggiore . Il titolo stesso del libro ( splendido ! ) sottolinea la posizione dell' Autore non pregiudizialmente ostile alla Monarchia , ma rispettosa pur con alcune riserve critiche ; ed anche in questo si " stacca " dal piattume della " Vulgata resistenziale " .
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