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Gli ultimi guelfi. Linguaggi e identità politiche in Italia nella seconda metà del Quattrocento
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Gli ultimi guelfi. Linguaggi e identità politiche in Italia nella seconda metà del Quattrocento - Serena Ferente - copertina
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ultimi guelfi. Linguaggi e identità politiche in Italia nella seconda metà del Quattrocento

Descrizione


Chi erano i guelfi nel Quattrocento? Questo libro esplora reti, linguaggi e identità di parte in Italia nei decenni tra medioevo ed età moderna. Quattro contesti geografici e politici - Milano, Firenze, Genova, L'Aquila - e quattro momenti di crisi, diversi ma tra loro collegati, nei quali si muovono uomini (e qualche donna) abituati alla politica, che scrivono lettere intense e incalzanti come gli avvenimenti di cui sono protagonisti. Le loro storie illuminano le ragioni e le passioni del "prendere partito" e invitano a riflettere sul peso e il ruolo di ideologie e interessi nel motivare l'azione. Questo libro offre una nuova interpretazione della faziosità apparentemente irriducibile della società medievale, esplorando i rapporti tra autonomia politica e conflitto di parte e ragionando sull'esistenza di uno spazio politico "italiano" nell'era dell'ascesa degli stati regionali. Un libro di storia che si legge come un romanzo.
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Dettagli

2013
16 ottobre 2013
282 p., Brossura
9788883349195

Voce della critica

  Nella lunga tradizione di studi relativi al processo di origine dello stato la formazione degli stati regionali in Italia ha rivestito un ruolo di primo piano. Svincolandosi dall'ottica regionale, il volume di Serena Ferente considera un più ampio spazio politico italiano, ricostruendo l'esistenza di un'identità guelfa che lega personaggi politicamente attivi non solo su scala locale. Anziché un fenomeno residuale, le Parti nel Quattrocento sono attori politici vitali, come dimostra la permanenza nelle fonti del termine guelfo, non una semplice etichetta, ma un'identità portatrice di un'"alternativa storicamente possibile", che pur non realizzandosi ha giocato un ruolo nelle complesse dinamiche di formazione statale. Il volume affronta il problema delle varie declinazioni del guelfismo attraverso quattro casi individuali relativi a diversi contesti geografici (Milano, Firenze, Genova, l'Aquila), ma che si intrecciano fra loro. Mediante lo studio di lettere, cronache e atti giudiziari, l'autrice ricostruisce le vicende di personaggi che agiscono in anni di crisi e cambiamento politico, gettando luce sull'esistenza di reti locali e sovralocali, sulla persistenza di un'identità guelfa che si manifesta nelle pratiche e nei linguaggi politici dei singoli, divenendo anche risorsa relazionale per la costruzione di nuove reti. Fra Quattro e Cinquecento dunque le fazioni continuano a costituire, seppure con diverse sfaccettature a seconda dei casi, una realtà importante sulla scena politica italiana, sebbene gli stati in formazione tendano a confinarle a un ruolo di sovversione o, al contrario, a ridurle alla sola Parte vincente, indentificata con la comunità. La fine del guelfismo giunge secondo Ferente solo con le guerre d'Italia, con l'entrata in gioco della Francia e di potenze che rendono insufficiente e ormai inadeguata la capacità delle Parti di coordinarsi a livello sovralocale.

 

Marta Gravela

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