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Anno edizione: 2009
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"Gli ultimi giorni" è un libro affascinante e splendido del sommo e raffinato Paolo Macry: è un libro che tutti dovremmo leggere perchè ci fa capire tantissimo sulla vita, sugli uomini, sugli stati e sulla politica. E poi è un monito, un profondo monito. Il novecento ha visto tanti grandi leaders mondiali e anche tanti Imperi e Stati tramontare: ecco questo libro ci racconta proprio come gli Stati crollano. Una storia umanissima che si ripete nei millenni: uomini potenti, una folta corte, molti adulatori e poca consapevolezza di dove va la storia. Ecco personaggi del livello di Nicola II, Gorbacev, Guglielmo II, Honecker, Carlo I d'Asburgo, Mussolini... allo zenit del loro potere pieni di effimera popolarità e circondati da un pletorico codazzo non riuscirono a prevedere la fine del loro dorato mondo. Anche perchè i tanti di cui si circondavano raramente contraddicevano il potente di turno. Ma si sa tutto finisce ma veramente poche volte chi ha tanto potere riesce ad essere consapevole di questo ineluttabile fatto ma i cortigiani lo sanno intuire molto bene e molto prima. Ecco che questi usano un altra perla di saggezza antica come il mondo: quando si cambia idea molto spesso e volentieri lo si fa andando sul carro del probabile vincitore, raramente si è cambiato idea verso idee perdenti ed ecco che il governante di turno si trova alla fine del proprio glorioso sogno da solo. La classica solitudine di chi perde. E questo è un momento febbrile perchè la corte deve riciclarsi perchè, come si può leggere nel "Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa, "tutto cambia perché nulla cambi". Ecco che la storia del collasso degli stati ci mostra tutta questa umanità: terremoti politico/istituzionali enormi , cambiamenti e rovinose cadute ma con regole che si ripetono senza alcuna pietà per nessuno. E ogni volta, quando ormai tutto è finito, ecco che si intuisce l'inevitabilità che tutto, prima o poi, finisce e quando capita si rimane soli.
Recensioni
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