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Una finestra aperta sugli angoli più reconditi dell’anima.Un romanzo potente, che porta con sé l’eco della grande letteratura americana. Un esordio che affonda le mani nel processo creativo che attinge dalla vita reale. Una finestra aperta sugli angoli più reconditi dell’anima. Un inno al potere della scrittura, che può essere un dono e al contempo un fardello. Ma che rende unici.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
“L’ultima primavera di Kronenberg” racconta in modo coinvolgente il legame quasi surreale tra Jacopo e Lionel, protagonisti indiscussi di una storia fuori dall’ordinario, che si muovono, attraverso questo sorprendente romanzo d’esordio, in una imperfetta sincronia. Scorrendo le pagine si respira la presenza dell’autore con la sua profonda conoscenza letteraria e passione per la scrittura, ma allo stesso tempo si intravede la volontà di lasciare spazio al lettore di immedesimarsi nei personaggi; facendo emergere le loro debolezze e virtù, dimostrano infatti una verità incondizionata ma assoluta, base di ogni fondamento letterario: quanto la scrittura possa diventare una sorta di cura per l’anima, che permette di trovare il coraggio di intraprendere le scelte che troppo spesso non ci sembrano meritevoli di essere giuste o che, semplicemente, ci mettono in discussione, ma in realtà ci stanno suggerendo una strada alternativa per riassestarci la vita. La fragilità dell’essere umano viene descritta in tutta la sua unica e complessa bellezza attraverso un sincero elogio alla veridicità della parola. Un romanzo che conduce verso l’introspezione, al “concedersi l’errore”, mantenendo viva l’autenticità di ogni singolo personaggio come alter ego di ognuno di noi.
Non è sempre facile entrare in un libro, capirlo e soprattutto affrontarlo, perché chi di noi non ha mai commesso degli errori nella propria vita? E a volte sono proprio le situazioni più dolorose a renderci incapaci di reagire con razionalità e con la conseguente caduta in un abisso di tormento e dolore. È questa la storia profonda che affrontiamo in queste pagine, in cui la penna dell'autore ha la capacità di creare una forte empatia col protagonista; di portarci nella sua disperazione, nel suo cambiamento interiore ed esteriore, nella nostalgia di un passato caldo ed accogliente, ma anche nell'accettazione dei propri errori. Il dolore accumulato da una serie di perdite ha portato il nostro protagonista Kronenberg in una spirale di isolamento ed azioni fuori dal suo controllo, ma a volte il destino ci mette davanti a qualcosa di inaspettato, in questo caso l'incontro con Jacopo, il quale conosce tutti i libri di Kronenberg e tutta la sua vita, tranne gli eventi di quel fatidico 1997. Jacopo quando lo incontrerà si troverà davanti una persona diversa da quello che si immaginava e grazie alla sua sfrontatezza e ingenuità riuscirà ad aprirsi un varco dentro questo scrittore fino a diventare un ascoltatore perfetto per le parole inaspettate e vere di Kronenberg che gli racconterà la sua vita come nessuno la conosce. Un romanzo che davvero scava nell'anima di due anime perse, un incontro che salverà non solo Kronenberg ma anche Jacopo. Un viaggio nei ricordi, di tempi che non torneranno più, nel dolore persistente che ci si appiccica addosso come un chewing gum. Ma un romanzo che ci insegna che in qualche modo dobbiamo imparare a sopravvivere anche quando sembra che non ci sia più nulla a reggergi in piedi. Gli errori e il dolore non si possono cancellare, dobbiamo imparare ad accettarli e a volte per farlo dobbiamo perderci per ritrovarci migliori di prima grazie a quelle piccole cose preziose!
Romanzo potente, coinvolgente, a tratti divertente. Un viaggio di soli tre giorni, o, forse, di una vita intera. L'esemplificazione di come degli istanti - un incidente, una morte- possano cambiare radicalmente il nostro essere. Un romanzo d'esordio, ma che di esordio ha solo il nome. Una riflessione sul fatto che non esista un'univoca verità, ma un caleidoscopio di interpretazioni filtrate dal background di ognuno. Come una canzone: può nascere da un'esperienza diretta a sua volta filtrata ed interpretata dall'autore ma che suscita in ognuno di noi emozioni, sensazioni, ricordi differenti e, talvolta, discordanti ma non per questo meno veri. Così un romanzo può nascere da un evento vissuto, visto con gli occhi dello scrittore, ma nelle mani di un lettore può diventare un'altra, altre infinite storie.Un inno alla letteratura, all'immaginazione ed al potere delle parole. Il tutto condito da un uso sapiente di inglese, italiano e dialetto veneto in un'armonia che a tratti può strappare un sorriso. Tre giorni, tre lingue, tre location... Un romanzo di cui assaporare ogni singolo termine, che vi farà innamorare ancora di più del mondo di noi instancabili lettori.
Recensioni
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