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Non il meglio di Perissinotto ma ok.
Anna Pavesi é la persona che si vorrebbe come amica, una psicologa onesta, coraggiosa e di grande umanità. L'autore é così bravo da renderla vera e vicina al lettore che le si affeziona e non vorrebbe lasciarla alla fine di ogni storia. Spero che torni presto una sua avventura e mi auguro che il personaggio raggiunga una maggior fama, meritatissima in un universo maschile di detectives e commissari che di originale hanno ben poco. Starebbe bene anche in un film, ove si potrebbero inserire via via i luoghi, le case, i locali che nelle descrizioni fanno sembrare le indagini ancora più interessanti e godibili. Bravo prof. Perissinotto e grazie per i bei momenti di grande lettura!
Ho letto questo romanzo perchè "una piccola storia ignobile", dello stesso autore, mi era abbastanza piaciuto. In realtà mi era molto piaciuta la descrizione di Bergamo, la mia città, molto puntuale e condita da un certo-non so se vero o simulato-affetto. Svuotato da questa componente, poichè questa volta il tibuto descrittivo è toccato a Torino, "l'ultima notte bianca" non mi è piaciuto molto e in alcuni punti mi ha addirittura irritata. I tempi sono concitati ma senza una ragione precisa, i clichè impazzano, la psicologia e le intuizioni della protagonista fanno acqua da tutte le parti...insomma, un disastro! Inoltre (cosa che avevo già notato in "una piccola storia ignobile") credo che l'autore dovrebbe scrivere romanzi esclusivamente con protagonisti mschili poichè il suo immedesimarsi in questa psicologa 40enne a volte sfiora il ridicolo...peccato, perchè il romanzo precedente non era male.
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