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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
Michael Bible è un giovane scrittore ma ha già un mondo e una voce, che modula con sapienza per prestarla alle sue creature dolenti, dando vita a una ballata visionaria, calibratissima, carica di poesia concreta e di accenti biblici, con la quale sembra essersi già guadagnato un posto fra i grandi narratori del Sud americano.
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Storia scritta benissimo, ma avrei preferito che si concentrasse interamente sulle vicende e i pensieri Iggy. Gli altri personaggi e i loro destini non mi hanno preso particolarmente.
Scrittura fluida e piacevole. Si entra subito in simbiosi con il protagonista. Bellissima l'immagine del corniolo. Mi prendo il tempo per capire gli ultimi capitoli.
L’ultima cosa bella sulla faccia della terra, romanzo d’esordio di Michael Bible (Adelphi, 2023) in cui il primo e ultimo capitolo sono delle vere chicche ci racconta dell’incomprensione e della solitudine di Iggy, dove l’esistenza individuale pare confermarsi solo attraverso la relazione con gli altri. La presenza degli altri può dirci io sono qui ed esisto. Un gesto sconsiderato? Fortuito, accidentale? Siamo ad Harmony dove tutta la comunità si interroga sul folle gesto: «c'è chi gli ha dato del mostro, del terrorista, dello psicopatico, ma era anche solo un ragazzino. Per noi è stato impossibile conciliare le due cose. Negli anni a seguire ci siamo chiesti perché Iggy disprezzasse a tal punto la vita. Ciascuno di noi ha perso qualcosa quel giorno ed è un lutto che ci portiamo dentro. Ma la cosa che più ci ha fatto male è stata la nostra ignoranza, la nostra incapacità di concepire un gesto così brutale», per poi tornare a leggere il punto di vista di Iggy che si trova in carcere in attesa dell’iniezione letale. Forse l’avrei preferito un po’ più lungo, ma a suo modo nel lettore scaturisce riflessioni interessanti, tanto più che siamo davanti ad un esordio di un autore e libraio statunitense.
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