L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Credo che una delle più alte e rare felicità della vita sia incontrare il dolore di un uomo intelligente e scoprire come egli lo abbia saputo modulare, riscrivere, plasmare, fino a rovesciare quegli spettri e quei crudi odiosi tagli sofferti in vette di accettazione e di amore. Non si può del resto che far altro, naturalmente ammesso che si sia capaci. Queste poche pagine, brevi quanto densissime, sono il ritratto di un'anima simile, inventiva e al tempo stanca, povera fino ai morsi dell'indigenza e carica insieme delle pienezze e dei fasti del genio quando è autentico, zuppa del comico e del paradossale nei quali si slitta quando le certezze si infrangono, stracolma della poesia più lucente che possa abitare uno spirito, materia viva e necessaria, opera sperperata e generosa. Commozione,in una parola. Il respiro sa per fortuna un po' allungarsi quando si pensa che su questo misero suolo ha posato il suo sorriso José Bergamin.
Ginevra Bompiani propone ai lettori in queste poche pagine un ritratto dello scrittore spagnolo José Bergamin (1895-1983), che fu combattente a fianco dei comunisti nella guerra civile, oppositore politico di Franco, due volte esule, animatore di riviste e pubblicazioni politiche e, verso la fine della sua lunga esistenza, sostenitore dell'indipendenza basca. Amico dei più importanti intellettuali contemporanei (Rafael Alberti, Garcia Lorca, Bunuel, André Malraux), Bergamin fu sempre e soprattutto amico del popolo, e dal popolo ricambiato con un affetto e un rispetto che rasentavano l'idolatria. Ginevra Bompiani lo conobbe negli anni '60, e mantenne con lui un rapporto di reciproca stima e confidenza: ne ammirava la sterminata erudizione, l'acuta ironia, l'incredibile facondia, che si esprimeva in divertenti arguzie, calembours linguistici, estemporanei ma profondissimi aforismi. La rievocazione del tempo trascorso in sua compagnia ("un tempo così colorato, così vivo, così bagnato di emozione), a discorrere di corride e d'altro (nei ristoranti, davanti a un piatto di "caldo de la casa", con i camerieri che orecchiavano ammirati; oppure nelle passeggiate notturne attraverso Madrid) è velata da un sentimento di malinconica commozione, di consapevole, irreparabile perdita. Cosa raccontava Bergamin? "Non la vita, non le creature di Dio, non le continue catastrofi dell'esistenza, non le crudeltà, le empietà, le passioni: solo la lingua e i due luoghi nei quali raggiunge i limiti estremi di verità e menzogna: la poesia e la politica, Dio e il Diavolo". E com'era, fisicamente? Magro, con mani e labbra sottili, "naso lungo, berretto basco, schiena un po' curva, sguardo malinconico". La sua ultima apparizione, a 88 anni, fu sul pianerottolo di casa, con l'improvvisazione di qualche passo di flamenco, come sapeva fare lui, "per fondere, in un'essenza unica, la comicità e la grazia".
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore