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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Un piccolo manuale di sana indignazione, una galleria di esercizi per guardare alle sfumature del reale con non comune arguzia Il ritratto di un’«Italia Caporetta» in bilico tra cialtroni ed eroi, divi e bricconi. Per ridere del paese senza infischiarsene.
«Penso che l’Italia di oggi sia un’Italia gaudente? Non lo penso affatto. Ma che Italia è allora?»
«Cinque minuti. Cinque minuti di ragionamenti da esseri umani». È il tempo di lettura richiesto da ciascun brano in questa incursione di Giampiero Mughini nel nostro passato recente. Ma al ritmo breve della cronaca, a quindici anni dall'esperienza di commentatore quotidiano di fatti e misfatti nazionali per il «Foglio», l'autore sovrappone il tempo più lungo e profondo della Storia, rileggendosi da par suo e riuscendo nell'impresa di raccontare la società e la politica italiana da una prospettiva spiazzante. Con l'essenzialità di poche righe, consapevole che «scrivere breve breve è infinitamente più efficace, ma anche infinitamente più difficile», mette in luce aspetti inediti di un periodo cruciale che va dalla guerra in Iraq alla prima elezione di Napolitano a presidente della Repubblica, da Calciopoli alla vittoria degli azzurri ai Campionati del mondo di Berlino, rivelando connessioni insospettabili e sorprendenti analogie. A emergere è il ritratto di un Paese che oscilla tra l'orgoglio identitario urlato nei cori da stadio e l'ironia imbarazzata di fronte alle contraddizioni di un'«Italietta» fatta di soubrette, politici, calciatori e giornalisti, una galleria in cui talento e mostruosità, grandioso e patetico sono indistinguibili. Senza pregiudizi e senza bandiere, Mughini ci regala una risata liberatoria mostrando il grottesco del nostro presente, e provocandoci con una domanda finale: chi siamo, e che Paese è il nostro?Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro che ha davvero poco senso. Una raccolta di articoli scritti su temi di attualità ma di diversi anni fa. Risultano quindi anacronistici e pertanto inutili leggerli oggi. Peraltro su tematiche davvero di poco conto. La vena critica e trasversale di Mughini in altre situazioni apprezzabile qui mi pare davvero fuori tempo e luogo.
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