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Una nuova avventura a tinte più nere che mai per il biblioterapeuta Vince Corso, un enigma che lo porta a smarrirsi tra le ombre e a interrogarsi sul potere minaccioso e salvifico delle parole.
«Il nuovo romanzo di Fabio Stassi conclude una trilogia dedicata al rapporto fra le storie e il mondo, partendo dai casi di Vince Conso, il "biblioterapeuta" che si muove in una Roma piena zeppa di citazioni e riferimenti» - la Lettura
Questa storia è nata in un carcere. Un detenuto albanese mi rivelò, in un incontro, il vero significato dell'antico soprannome della mia famiglia, Vrascadù. Avevo sempre creduto che volesse dire Braccia Cadute e fosse una contrazione del siciliano. Si trattava invece di una frase arbëreshë; il ragazzo mi consegnò la traduzione su una pagina strappata che ho portato con me per anni: Uccido chi voglio. È il titolo di questo romanzo, e il motivo per cui comincia con un altro biglietto spedito da Regina Coeli. A scrivere a Vince Corso, che di mestiere cura la gente suggerendo libri da leggere, è un ergastolano di nome Queequeg. Inizia così una settimana difficile, nella quale Corso si troverà a un metro dalla follia e nel mezzo di un'indagine, ma da inquisitore a inquisito, come se oltre alla realtà anche l'alfabeto si fosse capovolto ed esistesse per davvero una Porta Magica tra i libri e la vita. Smarrito per Roma, Vince Corso si addestra a perdersi, non a ritrovarsi. La sua è la testimonianza di un detective involontario che non riesce più a leggere il mondo che lo circonda. Un rapporto sulle ombre, e sul potere minaccioso e salvifico delle parole. Una lunga lettera al padre, dopo tante cartoline.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Stassi è sempre un narratore raffinato e profondo ma in questo romanzo si supera. Scava nelle profondità del suo personaggio e trascina con raffinata maestria il lettore in questo viaggio. Ho riletto ogni pagina almeno tre volte, totalmente affascinata dalla scrittura e dal mondo interiore di Vince Corso.
Una lettura che non può perdersi nessun amante di "libri". Fabio Stassi con la consueta maestria ci guida in questa nuova avventura del biblioterapeuta Vince Corso (che segue "La lettrice scomparsa" e "Ogni coincidenza ha un anima", tutti editi da Sellerio) un po' più splatter rispetto ai precedenti episodi, ma sempre una piacevole lettura. Anche di questo terzo volume ho apprezzato, come sempre, l'Appendice, dove si dipanano molti dei fili che permeano la narrazione. Sono poi particolarmente grata all'autore per aver finalmente esplicitato il titolo della canzone che in questo, come nei precedenti episodi, apre i vari capitoli.
Vince Corso è tornato. Da autentico protagonista. - Una storia che inizia dalla fine e si avventura in un inedito countdown fatto di lettere e non di numeri, perché é proprio lì che risiede la maestria di Fabio Stassi, nel saper maneggiare le parole in modo così accurato e abile da far si che un giallo non sia più tale, che una citazione rimandi subito ad un'altra e che la storia di Vince Corso ci scorra tra le mani ad una velocità tale che “uao ma come se l'è inventata una storia cosi?”
Recensioni
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