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Nella lunga vita (1887-1975) di Alexis Saint-Léger Léger, che dal 1924 adotta in letteratura lo pseudonimo di Saint-John Perse, l'ornitologia è un interesse di rilievo sin dagli anni dell'infanzia, trascorsi nella cornice suggestiva delle Antille. L'identificazione, "in pieno volo", durante un'escursione in Alta Provenza, nel 1961, di un grande rapace ritenuto estinto, riveste una tale importanza agli occhi del poeta, da venir citata nelle pagine autobiografiche che redige per l'edizione completa delle proprie opere nella prestigiosa "Pléiade". Non stupisce dunque che nel 1962 Saint-John Perse risponda positivamente alla sollecitazione di un editore parigino che lo invita ad accompagnare con tredici composizioni poetiche (Chants) altrettante acqueforti di Georges Braque dedicate a L'Ordre des Oiseaux. Ben lungi dall'essere un'opera d'occasione, i tredici canti che verranno poi a più riprese pubblicati senza le acqueforti formano un poema in gran parte autonomo dall'iniziale spunto figurativo: celebrano le analogie tra l'audacia dell'uccello e l'agire del poeta, in un'ininterrotta meditazione estetica costantemente nutrita di precise osservazioni naturalistiche. La curatrice di questa prima, elegante edizione italiana ha premesso al testo un'ampia sezione introduttiva, nella quale le informazioni documentarie sono integrate da pagine interpretative di grande finezza. La traduzione, condotta con rigore, rispetta a un tempo il pensiero del poeta e la sua sorvegliata eloquenza da vero "classico": "Di tutti gli animali che non hanno smesso di abitare l'uomo come un'arca vivente, l'uccello, con lunghe grida, con l'incitamento al volo, fu l'unico a dotare l'uomo di nuova audacia".
Mariolina Bertini
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