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Vincent è un ragazzo autistico, che non ha mai conosciuto Willie, suo padre. Un giorno Willie torna per conoscerlo e la loro vita cambia in maniera inaspettata. Buona la regia, aiutata da un cast notevole. Consigliato.
Un gran bel film che coinvolge nella storia del figlio con problemi ed un padre sconosciuto che finalmente decide di conoscerlo. La loro avventura scoprendo l'affetto che nessuno dei due avrebbe immaginato con C. Santamaria che interpreta magnificamente il padre e l' esordiente, bravissimo G. Pranno alias Vincent.
Arieccolo il bel cinema italiano, il cinema che non sa che farsene degli effetti speciali, del testosterone e degli ambienti catastrofici. La vicenda, tratta da fatti reali, mette in risalto uno sconosciuto ragazzino, Giulio Pranno, che ruba spesso e volentieri la scena a “mostri sacri” del calibro di Santamaria, Abatantuono e Golino, ma mentre il primo ha dalla sua un copione che gli permette di rifarsi ampiamente, gli altri due sono relegati in ruoli più defilati e quindi, per apprezzarne la bravura, bisogna rifarsi, per Abatantuono, alla misurata interpretazione, che non gli impedisce l’ironia che gli è consueta, in questa occasione ancora più sottile, mentre la Golino mette la “firma” a un bel monologo, breve ma intenso. La trama in sostanza si dipana nei canoni del solito road movie, accompagnato da un’ottima ricerca fotografica, la differenza con altre pellicole del genere la fa la tensione data sia dai comportamenti imprevedibili del giovane autistico, sia dalla errabonda condotta di vita del Modugno dei poveri. Mi permetto di criticare il solo finale, poco comprensibile.
Recensioni
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Salvatores ritrova le sue radici e si reinventa in un road movie potente, girato con grazia ed empatia, felicemente a briglia sciolta
Trama
Trieste. Vincent ha 16 anni e un grave disturbo della personalità, con il quale sua madre Elena si confronta da sempre. Col tempo ad aiutare Elena nell'impresa è sopraggiunto suo marito Mario, che ha imparato a voler bene a Vincent come ad un figlio e l'ha adottato legalmente. Ma quando sulla scena irrompe Willi, il padre naturale del ragazzo che ha abbandonato lui ed Elena alla notizia della gravidanza, quel poco di equilibrio che si era instaurato con un figlio gestibile a stento si rompe, e Vincent trova la via di fuga che cercava: si infila nel furgone di Willi, cantante da matrimoni e da balere soprannominato "il Modugno della Dalmazia", ora diretto verso una tournée nei Balcani.
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