L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una lunga requisitoria sentimentale, un atto d’accusa e il dispiegamento di una vendetta: così appare a una prima lettura l’ultima opera di Silvio Raffo. D’altro canto, come si addice a una scrittura che sa travalicare se stessa, la narrazione si presta a molteplici letture, poiché questi “occhi nel buio” molto sentono e presagiscono. Con la consueta concisione e precisione stilistica, la voce narrante ci introduce in una singolare discesa nel Maelström, progressivo vortice di dolore e risentimento che si ammanta di requisitoria. La domanda, per certi versi retorica, su chi tra i due protagonisti sia la vittima e chi il carnefice, non mi lascia personalmente grossi dubbi: carnefice è proprio il narratore, schiavo del suo disperato bisogno di “amore primario”, cioè di un accudimento della sua condizione di orfano, che non può in quanto tale essere soddisfatto e il cui esito non può che essere la presa di distanza da parte dell’amato. Accudimento primario e pulsione fusionale: non a caso una delle punte drammatiche della narrazione si svolge nell’acqua che qui, invece che rifugio materno, si rovescia in inevitabile discesa agli inferi. Ma andiamo al secondo protagonista: qui viene il “bello”, cioè lui, l’Alex Valli che non possiamo che leggere come alter ego deformato dell’autore. Perché qui, in questo ritratto, Silvio Raffo supera se stesso e gioca con l’Ombra del narcisismo che in quanto tale, non sa andare oltre la propria egoicità. L’autore ci lascia con estrema grazia i dettagli che riportano a se stesso, li inserisce come indizi di autoriflessione; in realtà ci gioca come il gatto con il topo. Raffo contro la sua Ombra; ma senza infierire, dato che ogni esercizio di auto-purificazione, se vuol esser tale, richiede l’assenza di qualsiasi accanimento; anzi ci vuole levità, e una buona dose di autoironia, accompagnate da acutezza di visione. Silvio Raffo pare quindi aver raggiunto la soave saggezza che gli consente di giocare in tutta libertà con se stesso.
Romanzo che racconta di un rapporto tormentato e squilibrato. Dove l'evoluzione è un diario dell' anima scritto con il dolore del cuore troppo a lungo messo a tacere. Tragedia poetica e ricca di pathos. Viva e penetrante. Da leggere e comprendere.
Recensione a “I tuoi occhi nel buio” di Silvio Raffo Un giallo d'eccezione che porta la firma di Silvio Raffo. Leit motiv della weltanschauung raffiana, si staglia sulla scena il classico Triangolo Edipico: che, in una cascata inarrestabile di emozioni torbide e chiaroscuri caravaggeschi, reclamerà le sue vittime sacrificali, a che si compia la catarsi. Il giovane attore Rainer e lo scrittore Alessio Valli sono i protagonisti di questa love story, votata fin dall'inizio alla distruzione(di sé e dell'altro), nella fedeltà a un immutabile destino. In un gioco di specchi e ombre camaleontiche, l'io narrante, il giovane e ingenuo Rainer ("uno di quegli antieroi che Dio accompagna alla meta con la mano sinistra"), intreccia con lo scrittore/pigmalione, cinico e spregiudicato, una relazione morbosa fatta di dinieghi, di quell'assurdo godere da parte di Alessio dell'altrui sofferenza (indotta dalla "superiorità" dell'archegeta/scrittore): che, nel dipanarsi della storia, non esclude tiri mancini. Il fine della relazione -come sempre succede nei thriller visionario/psicologici di Raffo- non è l'amore fisico, ma qualcosa che lo trascende: ciò, al prezzo -dicevamo-della progressiva, inevitabile distruzione di ognuno degli "attori" dello psicodramma. Un amore, quello fra “allievo” e “maestro”, votato a una dimensione, che va oltre la terrestrità. I protagonisti sono chiamati ciascuno a impersonare un ruolo, la cui posta in gioco è la morte. Ma sarà il dead man, sempre più allenato alla malizia da Valli, a farsi carico del sacrificio supremo, non soltanto di sé. (...). Al punto di non ritorno della storia,Rainer si toglie la vita. E , pur di non consegnarsi al “braccio armato”, Alessio, per scelta vocazionale coerente con la sua vita, consapevole della “fine” che lo attende, sceglierà il ruvido abbraccio della morte, per ricongiungersi con il suo amato.: Rainer, i cui occhi limpidi e spietati continueranno a fissarlo nella tenebra per l'eternità. Giuseppe Fedeli
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore