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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2013
Un percorso di conoscenza nel nostro oggi, ma che passa anche per la Guerra di Spagna e per la Londra bombardata dall'aviazione tedesca, fino a un misterioso incontro notturno, a un probabile riconoscimento: «Sono io».
Non si dovrebbe raccontare mai niente»: è questo l'avvio. Ma subito contraddetto dall'accendersi e dal crescere di una costruzione narrativa libera e disinibita che mette in scena Jacques – il protagonista dai molti nomi – e il suo «dono» (o una maledizione?) che gli permette di vedere quel che le persone sono davvero, quel che faranno nel futuro. Nello spazio di un week-end, pressappoco, il protagonista partecipa a un'animata festa in casa di Sir Peter Wheeler, vecchio professore in pensione. Il mattino dopo ha modo di scoprire dai suoi racconti verità inaspettate sul passato e di apprendere quanto spazio occupino nell'animo umano la crudeltà del tradimento e della delazione. Raccontando e raccontando nonostante l'indicazione iniziale, con tale ricchezza di eventi, situazioni e personaggi, la materia narrativa richiederà un continua, non di conclusione – difficile mettere un punto finale a questo fluire che tutto sembra avvolgere e portare con sé – ma di arricchimento, di ampliamento, avanti e indietro nel tempo, nella memoria e nella coscienza di sé e dell'altro.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Rileggo per la seconda volta questo libro:i libri di Marias dovrebbero sempre essere riletti per capirne meglio il significato profondo, le citazioni, le disgressioni a volte ostiche,ma dopo aver letto diversi romanzi superficiali e inutili c'è poco da fare,sempre a Marias bisogna tornare per capire meglio la vita.
Marias è il mio scrittore preferito ma ahimè questo libro non mi ha convinto e l’ho portato a termine solo perchè era un suo libro. Però…proprio nelle ultime 2 pagine mi ha fatto nascere la curiosità di leggere il volume 2, c’è stato uno sprazzo del vero Marias. Per il resto tanta noia, poche riflessioni ed introspezioni tipiche dell’autore, c’è solo il lento anzi lentissimo scorrere dei fatti che ci trascina fino alla fine. Se volete approcciarvi per la prima volta a questo autore scegliere altro!
ogni scrittore, come ogni artista in genere, raggiunge l'acme del proprio stile e della proria maturità quasi senza accorgersene.Poi si resta coinvolti nel tentativo (quasi sempre vano e disperato) di superarsi. Marias ha raggiunto il proprio apice con "Domani nella battaglia pensa a me" e " un cuore così bianco". Anche se da un grande scrittore ci si può aspettare di tutto...compreso il riscatto da una prova letteraria che, per quanto concerne questo romanzo, rimane mediocre. Aspettiamo con ansia la seconda parte.
Recensioni
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