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Joyce Carol Oates non è soltanto una delle più brave e prolifiche scrittrici americane viventi, ma anche l'autrice che si muove con più disinvoltura fra temi e generi narrativi diversi, riuscendo ogni volta a dar prova di uno stile inconfondibile. Ennesimo esempio della sua versatilità è I Am No One You Know, raccolta di diciannove racconti che, spaziando dal gotico al mystery, ruotano intorno a conflitti sentimentali e familiari. Come nelle opere precedenti, Oates scava a fondo nel lato oscuro dell'American Dream, mostrando al lettore gli spettri e le ossessioni che si agitano sotto la placida superficie della provincia americana. La raccolta presenta storie di sangue e follia che riescono a inchiodare alla poltrona anche i più svagati tra i lettori: una ragazza è costretta a svelare un terribile segreto di famiglia; due fratelli visitano il padre in una clinica per malattie mentali, scoprendo che tra i ricoverati si trova l'odiato ex insegnante di matematica; una donna ricorda l'esperienza di quando, appena quindicenne, fu rapita e violentata da un serial killer; tra un'insegnante di inglese e uno studente potenziale omicida nasce uno strano legame. L'ultimo, splendido racconto, intitolato I mutanti, si allontana dalle atmosfere gotiche care alla scrittrice, riportandoci al terribile dramma che ha avuto luogo a New York nel giorno dell'attentato alle Torri gemelle. Una donna, rifugiatasi in casa dopo l'impatto del primo aereo, crede di essere l'unica superstite, finché intravede le luci di alcune candele che risplendono "come stelle in lontananza", e in lei si riaccende la speranza. Nel frattempo, però, abbiamo avuto il tempo per scorgere nella sua mente tutte le paure che turbano la coscienza del paese. Molto fluida la traduzione italiana di Silvia Rota Sperti.
Massimo Paravizzini
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