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Tris di coppie è un libro raffinato, scorrevole e estremamente divertente, un racconto diviso in tre parti, popolato di molti personaggi assai credibili e di situazioni surreali e esilaranti. I racconti toccano evidenti toni surreali, ma allo stesso tempo sono ancorati saldamente alla realtà. Questo avviene anche attraverso finissime citazioni filosofiche che hanno l'effetto di estraniare il lettore in una piacevolissima atmosfera onirica ma anche concreta e quotidiana, fatta di divertentissimi episodi quotidiani dal sapore farsesco. Un romanzo, insomma, allo stesso tempo profondo e leggero, un trittico di storie da leggere, rileggere e da tenersi ben stretto per cercare di interpretare una realtà dai contorni spesso indecifrabili, così come lo sono i personaggi principali e secondari di un'opera di grande cultura e sensibilità.
Che l’amore fosse qualcosa di incomprensibile e complicato è cosa già nota, ma che il suo grande mistero potesse rivelarsi nella grigia quotidianità, nel ripetersi di gesti abituali e meccanici, nella semplicità di sguardi e di riti, questo ci mostra la trilogia dell’amore raccontata da Pietro Verzina. Nel primo racconto “La vergine e lo zingaro” si legge di un amore irrazionale e testardo, quello di Carolina, verso l’altro, Franco, che rappresenta il proibito e il diverso: Franco pare subire l’amore di Carolina e pare ricambiarlo per caso, perché la donna insiste e si ripropone più volte; la vita di Carolina va avanti e ogni tanto si inserisce qualche incontro con Franco, che appare una costante tra sogno e realtà. L’amore nelle sue forme più diverse (anche l’amore omosessuale di Lucia per Carolina e l’omosessualità di Paolo, fratello di Carolina) rende straordinario il quotidiano e l’ordinario, spinge a rivalutare gli affetti veri contro il materialismo imperante di un luogo e di un tempo non definiti. Una scrittura misteriosa che lascia spazio all’intepretazione personale con finale aperto e molteplici chiavi di lettura. Nel secondo racconto “Domicilio coniugale”, Carlo e Alida rappresentano un amore finito o forse mai sopito; chiusi nella loro apatia, abulia, inerzia, solo l’assenza dell’altro induce all'azione e al cambiamento. Un racconto in fieri che tien desto il lettore e lo spinge a leggere tutto d’un fiato, lasciando spazio alla sensibilità e alla fantasia di ciascuno. L’ultimo racconto “Il gorilla” racconta di un amore che può nascere a poco a poco e inaspettatamente e che può diventare bellezza anche laddove la bellezza non c’è: Marinella e Gaetano si trovano insieme per caso, per sfuggire alla solitudine e rispondere ai diktat che la società impone, sposarsi e fare figli; una forma primordiale di curiositas che diventa affetto e poi amore, sottolineando come nella semplicità e banalità di gesti e situazioni si possa scoprire il vero senso della vita.
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