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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
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La prima sezione del libro è composta di 35 frammenti in prosa poetica, che assumono la forma di diario o di aforisma, di narrazione di viaggio o di imprecazione. Ruotano intorno a un ventottenne privo di soldi, di lavoro e di identità, che vive in uno spazio “cancellato”, “bianco come un complotto” (squallido appartamento o luogo desertificato), accanto a una presenza femminile “sconosciuta” e indifferente, sempre sul punto di partire per una destinazione ignota, in una “geometria aliena” e scomposta in cui l’unico segno di vitalità è il cedimento fisico: “Crac, fa il tuo cuore”. I cinquecento versi che compongono la seconda parte descrivono l’esperienza “on the road” di un gruppo di giovani musicisti “Neochilenos” che sperimentano una loro personale e dannata epopea beat nei bassifondi di sperdute località dell’America latina, tra bordelli e rastrellamenti di pattuglie militari, concerti rock, miseria e droga: “Ma eravamo così noi Neochilenos, / Pura ispirazione / E niente metodo”, “E ognuno per suo conto / Visitò le discariche della / Filosofia, le arche, i / Colori americani, lo stile inconfondibile / Di nascere e rinascere”, “In piedi in mezzo a un pantano / Infinito. / E allora capimmo / Che noi Neochilenos / Saremmo stati sempre / Governati / Dal caso”. La sezione conclusiva, “Una passeggiata per la letteratura”, ripercorre con ironia e leggerezza la biblioteca d’elezione di Bolaño, miniaturizzando come in un sogno una sessantina di scrittori da lui amati: una galleria che si apre e si chiude con Georges Perec, ma attraversa tutta la letteratura universale, da Archiloco a Schwob, dal nostro Papini a Borges, da Alfonsina Storni a Philip K. Dick, in un caleidoscopio surreale e frammentato che, rispecchiando il mondo, celebra il libro-rifugio, il libro-consolazione per antonomasia, a sostituire una casa che non si trova più: “Poi si metteva a piovere e tornavamo tranquillamente a casa. Ma dov’era la nostra casa?”
Bolaño è bolaño.....c'è poco da dire
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