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In stato di grazia, come la grande narratrice di Accabadora, Murgia scrive per tutti noi un libro estremamente originale che rimanda a una costellazione di altri grandi libri: Il crollo di Fitzgerald, Lo zen e il tiro con l'arco di Herrigel e L'anno del pensiero magico di Didion.
«Michela Murgia, raccontando i diversi punti di vista dei suoi personaggi, le loro solitudini e singolarità, ci spinge a riflettere sulla complessità delle relazioni, a sforzarsi di comprendere le sfide e le lotte del prossimo senza giudicare. In un certo senso, credo, ci dà modo di considerare motivazioni e risorse emotive degli altri come a una possibilità per uscire dai nostri schemi e preconcetti.» - Beniamino Cavalli
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Libro particolare ma piacevole
E' un libro che esplora il potere dei rituali quotidiani come strumento per affrontare e superare le crisi personali. Strutturato attorno all'idea di tre ciotole simboliche, il libro offre una serie di racconti e riflessioni che si intrecciano con la vita dell'autrice e con le esperienze di persone comuni. Murgia utilizza la metafora delle ciotole per rappresentare diversi aspetti della vita: la ciotola del corpo, della mente e dello spirito. Ogni capitolo propone un rituale specifico per nutrire e prendersi cura di una di queste dimensioni, offrendo consigli pratici e spunti di riflessione profonda. Il linguaggio è poetico e meditativo, con un tono che incoraggia la calma e la consapevolezza. "Tre ciotole" è un'opera che invita i lettori a trovare significato e serenità nelle piccole cose, suggerendo che i rituali quotidiani possono essere un'ancora di salvezza durante i periodi di difficoltà.
È stata una lettura sorprendente. Per comprenderla, non possiamo scinderla dal vissuto della scrittrice. 12 storie come 12 sono i mesi dell'anno, ciascuna con un protagonista senza nome correlato alla storia successiva in modo diretto (la scrittrice lasciata 5 anni prima e l'ex fidanzato della terza storia, la giornalista che da l'utero in affitto all'amico d'infanzia professore di lettere della storia in cui le ragazze si tagliano le braccia, etc) o indiretto (il cartonato del frontman del gruppo musicale coreano della storia della madre in menopausa ritrovato nel cassonetto dalla ragazza mister della storia del topo). Il periodo storico è quello del covid in cui si amplificano le distanze e tutti usano dei rituali per il covid e per superare i periodi di transizione delle loro vite (l'adolescenza, la gravidanza, la malattia del marito, la morte di un congiunto, etc) in modo assolutamente personale, mai giudicato dall'autrice ma anzi sposato come punto di vista. Tutto questo immerso nell'autobiografia della scrittrice: la diagnosi del cancro ed i propri rituali davvero utilizzati nella sua vita (le tre ciotole di cibo, il regalo dei propri vestiti)...un libro apparentemente semplice ma in realtà cervellotico ed intrigante nella comprensione, assolutamente molto apprezzato.
Recensioni
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