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Anno edizione: 2022
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Vissuta sullo sfondo di una natura idilliaca, tra le spiagge e le pinete della penisola di Izu, questa storia di un eros appassionato che conduce irragionevolmente alla rovina acquista un'aura di essenzialità e fatalità che è stata paragonata da molti a quella propria della tragedia greca.
«Questa cupa piccola gemma può vantare una sensuale depravazione» – The Wall Street Journal
In una casa sul mare circondata dai fiori vivono Yuko, che si prende cura del marito semiparalizzato e muto, e il giovane e vigoroso Koji. Quest'ultimo è appena uscito dal carcere dopo aver scontato una condanna a due anni proprio per aver ferito gravemente al capo il marito di Yuko, della quale il giovane si era perdutamente invaghito. Nonostante l'amore tra loro e i profumi dell'estate, i due giovani sono ossessionati dalla presenza silenziosa e rassegnata del marito: non sopportano il sospetto di essere guardati come due animali che si trastullino, innocentemente felici. Una tensione crescente sembra far precipitare il trio verso il compimento di un segreto desiderio di espiazione e di morte. Vissuta sullo sfondo di una natura idilliaca, tra le spiagge e le pinete della penisola di Izu, questa storia di un eros appassionato che conduce irragionevolmente alla rovina acquista un'aura di essenzialità e fatalità che è stata paragonata da molti a quella propria della tragedia greca.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Bello? Brutto? Così così? Non è questo ciò che conta. Cosa conta, allora? La storia. Mishima sa raccontare storie, verissimo. Potrebbe benissimo spingersi oltre, verissimo. Ma in questo romanzo, si trastulla e ci affanna. Sembra come se cercasse di mostrarci qualcosa ma poi cambiasse idea e noi, insieme ai suoi personaggi, rimaniamo lì ad aspettare qualcosa che non arriva mai. Il tempo sembra rallentato. I gesti sembrano rallentai. Le parole sono rallentate. Un Giappone rallentato, insomma. Qualcosa viene confessato, poco. Molto viene non tanto sottinteso ma sotteso. Rimane carsico. Sentiamo che c'è qualcosa ma poi, cosa? Amore, tragedia, sorriso, delitto, espiazione. Un trastullo che ci affanna e che ci lascia rallentati.
Altro capolavoro di Mishima, storia che ti prende e appassiona, consiglio vivamente.
Mi è capitato uno strano caso. Ho letto della passione di Koji e Yuko dopo una crisi di vertigini che mi ha tenuto disteso a letto per quasi due giorni, come fossi l'Ippei marito di Yuko e aggredito fino a essere ridotto all'impotenza da Koji, il giovane che, come gli altri giovani protagonisti dei romanzi di Mishima, non regge alla scoperta della fine della purezza, meglio: del suo mito presto infranto. E in queste condizioni la passione di Koji e Yuko - alla quale mi sarei associato dal giorno prima e in tutti i giorni successivi al mio malore - l'ho vista col distacco di chi è stato allontanato dai sensi, e sono stati davvero due animali, innocenti e meravigliosamente incalorati, Koji e Yuko disturbati nel loro piacere da me, l'uomo che guarda, colui che procura la vergogna, il dio che crea il senso di colpa.
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