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Abituarsi prestissimo a una legge, già dopo poche pagine. Ogni regola del giallo classico va a farsi benedire, e lascia il posto a una selva di scenette, di dialoghi preziosi e folli dove ogni intenzione di legare alla trama un carattere poliziesco sfuma di continuo, c'è e non c'è, slitta, deraglia, poi si riaffaccia, poi ancora sparisce, poi di nuovo sconcerta riaprendo il caso, poi si perde. Domina su tutto la parola giocata, canzonata, una specie di anti giallo costruito apposta a demolire quell'edificio di suspense (che pure sale nella storia) con deliziose e costanti battute: "Non fate il Don Chisciotte, accontentatevi della mancia!"...."Tu sei la mia pupilla, ma bada di non costarmi u n occhio della testa"..."Dove lo incontro lo schiaffeggio - Vi fareste male, ha una faccia di bronzo"....Lo sottolinea lo stesso autore nelle pagine quel voler smontare ogni tipica seriosità gialla, e lui qui sovverte nella scrittura scappatoie e intrighi, trovate e pensieri. Bastano i nomi dei personaggi: "Lord Forever, Oliver Pull-Over, Lord Hinosaur, e poi una corte dei miracoli circense che ne fa di tutte, a cominciare da Water, l'uomo acquario. Insomma, un divertissement a cui bisogna cedere come un passante elegante che travolge nella sua scia di profumo. Leggetelo così, come un coltissimo spasso e "se non avete una vita di lince, abbiate almeno un occhio di riguardo". Tip (che è l'ispettore protagonista) fa il verso a Sherlock, ma qui si innamora di una tale Alice, a sua volta corteggiata da un tal Butter, di cui Tip teme la seduzione (burro e alici sono un connubio perfetto!!!). Staremo a vedere. La soluzione è impossibile, lo dico subito, dunque epocale. Di buono c'è che viene finalmente svelato se sia nato prima l'uovo o la gallina: "Prima l'uovo! Altrimenti come si potrebbe dire: meglio un uovo oggi che una gallina domani?". Ecco, capite in che sgangherata nuvola si abita? A proposito, per tornare ai canoni: è un delitto della camera chiusa, quindi ne vale la pena...
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