L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
In un momento in cui si discute di decentramento, federalismo e autonomia scolastica è interessante rintracciare se e come nella storia d’Italia vi sia stato un modello di governo della scuola diverso da quello centralistico tradizionale. Si scopre così che, per oltre cinquant’anni, le scuole elementari dell’ex Regno d’Italia sono state affidate all’amministrazione e gestione dei Comuni, con parziale autonomia di programmi, libri e scelta dei maestri, anche se il controllo statale era divenuto via via sempre più intenso. Uno spazio di autonomia rimasto ai capoluoghi di provincia fino al 1933, anno in cui si completà il passaggio delle scuole elementari comunali allo Stato, già avviato per i comuni minori dal 1911 con la legge Daneo-Credaro. Il volume ricostruisce così lo spazio di autonomia amministrativa e gestionale del Comune di Bologna tra 1911 e 1933, nel quadro del dibattito nazionale sull’emanazione ed applicazione della legge Daneo-Credaro sulla penisola, inserendosi nel filone di studi della storia della scuola e dell’educazione
italiane.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore