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Totò nella luna è un film del 1958 diretto da Steno. E' una parodia a sfondo psicanalitico dei film di fantascienza sulla conquista dello spazio, film in voga in quel periodo, come ad esempio: Uomini sulla Luna del 1950 di Pichel e L'invasione degli Ultracorpi del 1956 di Siegel. L'esile trama non compromette la bellezza del film perché la magia interpretativa di Totò compensa sempre tutto ciò che a un film può mancare: ciò avviene sia sul piano dello spettacolo sia dei contenuti più legati al senso riconoscibile delle cose. Un film cult che si prende gioco di ogni critica e stroncamenti etici già annunciati duranti la lavorazione del film, ponendo al centro l'irrazionale dell'immagine creativa: fulcro immaginifico da cui sgorga la ricca fontana delle fluide emozioni comiche associate a misteriose domande degli occhi poste all'assurdo dei simboli falsi e vaganti avvolgente di un'aurea d'orata la memoria dell'inconscio. Film surreale, con linguaggio a tratti dadaista, un vero gioiello artistico tanto bello quanto strano.
fattorino Achille Paoloni impiegato presso Soubrette, piccola casa editrice del cavaliere Pasquale Belafronte, ha scritto un romanzo di fantascienza che spera inutilmente di fare pubblicare attraverso l'aiuto dell'ostile cavaliere. Scienziati statunitensi nel frattempo vengono a conoscenza del fatto che Achille ha nel sangue una sostanza adatta per i voli spaziali, il glumonio, eredità dell'inusuale allattamento a base di latte di scimmia quando era neonato. Quando due inviati dell'FBI si presentano in ufficio per proporre ad Achille una missione spaziale, questi pensa che siano rappresentanti editoriali venuti per pubblicare il suo romanzo oltreoceano.
Ingiustamente sottovalutato ed invece uno dei Totò più divertenti, almeno a mio giudizio. Sarà che per gli appassionati del cinema di SF anni '50 vi sono numerosi "rimandi" e riferimenti, sarà perché (ci avete mai pensato?) il film è uno dei pochi a mettere insieme due mondi: fantascienza e riviste di pin-up. E uno dei due soli film con elementi fantascientici dei Fifties - l'altro è lo statunitense "A 30 milioni di km. dalla Terra" - ad essere ambientati a Roma. Davvero spassosa la parodia de "L'invasione degli ultracorpi".
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