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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2023
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Tra false piste, intuizioni geniali e un’indagine dal ritmo serrato, l’autrice della Quattordicesima lettera ritorna con un avvincente thriller che trasporta il lettore nelle incantevoli, oscure atmosfere della Londra vittoriana.
«Irresistibile». - Daily Mail
«Una trama esuberante e una scrittura brillante. Un piacere leggerlo». - Times
Londra, 1882. Conosciuto come «il paladino degli innocenti», l’avvocato Cage Lackmann non ha mai perso una causa, nemmeno quando si è trattato di difendere i peggiori tagliagole. L’arte teatrale, del resto, così come l’inganno e la simulazione, ce le ha nel sangue: sua madre, Honor Dossett, è una consumata attrice. Ora, però, la carriera di Cage Lackmann rischia di essere travolta da uno scandalo che scuote la buona società londinese. Cinque anni prima, Cage ha difeso con successo Moses Pickering, accusato di uno di quegli omicidi spettacolari che sono la delizia dei quotidiani: il figlio quindicenne dell’abbiente famiglia Crewler, presso cui Pickering alloggiava, era stato trovato vestito da donna, violentato e strangolato. In realtà, l’accusa non aveva in mano niente contro il gentile e sofisticato Moses Pickering. Certo, Moses si trovava in quella casa la sera in cui il ragazzo era stato ucciso, ma erano presenti anche il fratello maggiore della vittima e l’intera servitù. A far cadere il sospetto su di lui erano stati solo e unicamente i suoi modi effeminati. Il caso vuole, però, che a un tiro di sasso dalla casa di Cage, in una delle strade più pericolose di Whitechapel, cinque anni dopo il caso Crewler, venga rinvenuto il corpo di un altro ragazzo vestito da donna e strangolato. Gli indizi sembrano condurre nuovamente a Pickering, svanito nel nulla proprio il giorno dell’omicidio. Incalzato dall’ispettore Jack Cross, più che mai intenzionato a smascherarlo come il peggior bugiardo che abbia mai calcato le aule di un tribunale, l’infallibile avvocato deve trovare Pickering al più presto e provare a salvarlo per la seconda volta con una delle sue magie.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un giallo fumoso come le strade sporche e misere del quartiere più povero della Londra Ottocentesca. Un protagonista improbabile ma con una storia intrigante e dal finale inatteso. Una buona lettura estiva svuota-mente.
Personalmente l'ho trovato un pò debole in alcune parti e forzato in altre. Il finale mi è parso frettoloso, un pò come dover offrire ai lettori un colpo di scena a tutti i costi. Non è un libro che consiglierei, ho letto di meglio.
Ho apprezzato molto di più questo secondo romanzo della Evans, rispetto a “La quattordicesima lettera”, entrambi ambientati nella Londra vittoriana. Diciamo che la prima cosa che ho gradito sono i personaggi (soprattutto il protagonista Cage) che sono caratterizzati benissimo e ben sviluppati. Cage è un avvocato londinese, uomo imperfetto e difensore dei delinquenti, disposto a dichiarare false prove o ad ingaggiare attori per recitare una parte ben confezionata. La maggior parte dei clienti che difende sono tutti scagnozzi di Pincott, che si può dire essere il suo datore di lavoro. A Cage va bene cosi, fintanto che viene pagato e che può spendere tutti i suoi averi in prostitute e vino. La situazione cambia quando un suo vecchio cliente viene nuovamente accusato di omicidio. Disposto a lottare contro tutto e tutti per la verità, Cage si troverà a vestire i panni del paladino della giustizia e a scontrarsi contro il mondo reale. Non è solo un viaggio verso la risoluzione di un problema ma, quello che farà il protagonista, sarà anche più personale e profondo, in quanto riuscirà a comprendere la vera differenza tra il bene e il male. Per tutto il romanzo, come Cage, la scrittrice tira fuori piste false per destabilizzare il lettore, rendendo la lettura molto intrigante e misteriosa. Le tematiche trattate sono pressappoco le stesse che abbiamo incontrato durante il suo primo libro ma a mio avviso, in questo caso, vengono curate in modo migliore e attentamente, utilizzando un ritmo sempre di più calzante, via via che la trama si infittisce. L’unica pecca, se cosi si può dire, trovo sia il finale: sicuramente inaspettato ma sviluppato troppo velocemente e concluso solo verso le ultime, forse, 10 pagine. Personalmente avrei preferito una conclusione più ragionata e razionale.
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