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Vincitore della 35^ Edizione del Premio Letterario Nazionale per la Donna Scrittrice "Rapallo"
Cinzia Leone ha scritto un romanzo unico, generoso e appassionante, di alta qualità letteraria e innervato da un intreccio che fugge in volata, rapendo l'immaginazione del lettore. Un libro che, nella gioia della narrazione, riflette sulla storia, l'identità, la tolleranza.
«L'aspetto lievemente angoscioso che la storia trasmette è che molti degli episodi narrati, che paiono presi da un romanzo d'appendice, sono stati invece la drammatica realtà del secolo che abbiamo appena alle spalle» - Corrado Augias, Il Venerdì
"Per salvarsi, Giuditta decise di fermare il tempo. E il tempo le obbedì: si restrinse fino a ridursi ai soli istanti che lei rubò a uno a uno. Ferocemente"
Vite rubate. Come quella di Miriam, moglie di un turco musulmano che nel 1936 decide di sostituirsi al mercante ebreo con cui è in affari, costringendo anche lei a cambiare nome e religione. A rubare la vita a Giuditta nel 1938 sono le leggi razziali: cacciata dalla scuola, con il padre in prigione e i fascisti alle calcagna, può essere tradita, venduta e comprata; deve imparare a nascondersi ovunque, persino in un ospedale e in un bordello. Nel 1991, a rubare la vita a Esther è invece un misterioso pretendente che le propone un matrimonio combinato, regolato da un contratto perfetto... Ebree per forza, in fuga o a metà, Miriam, Giuditta ed Esther sono donne capaci di difendere la propria identità dalle scabrose insidie degli uomini e della Storia. Strappando i giorni alla ferocia dei tempi, imparano ad amare e a scegliere il proprio destino. Una saga familiare piena di inganni e segreti che si dipana da Istanbul ad Ancona, da Giaffa a Basilea, da Roma a Miami, dalla Turchia di Atatürk all'Italia di fine Novecento, passando attraverso la Seconda guerra mondiale e le persecuzioni antisemite, con un finale a sorpresa. Un caleidoscopio di luoghi straordinari, tre protagoniste indimenticabili e una folla di personaggi che bucano la pagina e creano un universo romanzesco da cui è impossibile staccarsi. Cinzia Leone ha scritto un romanzo unico, generoso e appassionante, di alta qualità letteraria e innervato da un intreccio che fugge in volata, rapendo l'immaginazione del lettore. Un libro che, nella gioia della narrazione, riflette sulla storia, l'identità, la tolleranza.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Come altri libri di questa autrice, si toccano tante tematiche molto interessanti; lo sviluppo della storia però a me non ha convinto. Il libro è scritto con una prosa troppo semplicistica, i personaggi non sono ben definiti. Il finale poi era più che prevedibile, altro che colpo di scena! In definitiva, una delusione.
Mi è piaciuta la storia e la scrittura. La fine del libro "sistema" tutti i punti rimasti in sospeso. In alcuni punti, inizialmente, temevo il libro fosse pesante, tocca temi importanti, quali l'identità religiosa, la discriminazione, le persecuzioni naziste, la guerra. Questi temi, seppure impegnativi, vengono affrontati senza indugiare nel pietismo,
m'è piaciuta la storia e ceme è stata scritta.
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