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Anno edizione: 2022
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Un racconto dall’abisso inesplorato della Società foggiana. Nessuno parla, nessuno vede, nessuno ricorda. Perché il potere si conquista con il sangue. L’inchiesta sui criminali più pericolosi e meno conosciuti del nostro Paese non si ferma. Il potere della Quarta Mafia italiana è rimasto intatto?
Da tempo in Italia non esistono più soltanto la mafia siciliana, la camorra e la ’ndrangheta. C’è una quarta mafia, che ha fatto del silenzio la sua forza. Pur essendo la più potente e la più feroce. Nelle terre che si estendono dal Gargano a San Severo, da Manfredonia fino a Cerignola, comandano le famiglie della Società foggiana e i Montanari del Promontorio. I loro tentacoli sono ormai estesi in un enorme giro d’affari internazionale. La loro violenza è arcaica e bestiale. I loro uomini firmano gli omicidi sparando al volto, perché deturpare le sembianze significa cancellare anche la memoria. C’è chi ha leccato il sangue delle vittime e chi ha fatto sparire i cadaveri dandoli in pasto ai porci. Si nasce, si cresce e si muore nel culto della vendetta. Sangue chiama sangue. Dagli anni settanta a oggi gli omicidi sono stati più di quattrocento, l’80 per cento dei quali è rimasto irrisolto. I numeri parlano di una rapina al giorno, un’estorsione ogni quarantott’ore. È una mafia che non ha pietà nemmeno per i bambini: spara per ucciderli e li usa come strumento di vendetta. È una mafia che ha puntato la politica per governare le istituzioni. “La più grande emergenza criminale italiana, perché la meno conosciuta” l’ha definita il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho. Nel 2019 Ti mangio il cuore era stata una grande inchiesta sulla mafia meno raccontata d’Italia. Negli ultimi anni molte cose sono cambiate. Foggia e altri due Comuni sono stati sciolti per infiltrazioni e poi commissariati. Sono arrivati, finalmente, nuovi pentiti. Le vedove Luciani, le mogli dei contadini innocenti uccisi nella strage di San Marco in Lamis, sono diventate i simboli di una battaglia e di una rinascita. Ma la mafia non si arrende. Continua a sparare. Resiste. Alla ricerca, sempre, di nuovi affari.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro piuttosto crudo ma che fa conoscere, sin dal principio, cose che non tutti conoscono in quella zona geografica. Lo consiglio, almeno una volta nella vita chiunque dovrebbe leggerlo.
Libro scritto da due giornalisti che fanno sembrare la cronaca un romanzo E questo rende il libro scorrevole, al di là dei molti nomi che si affastellano L'ho acquistato perché non avevo mai sentito parlare della Quarta mafia, né avevo letto nulla in merito Un libro da leggere
Un romanzo o un thriller non potevano essere scritti meglio. Purtroppo le storie raccontate da Bonini e Foschini sono tutte vere e documentano la presa militare, ma soprattutto economica delle cosche sul Gargano. Il libro ha anche notevoli passaggi letterari e sul finire apre alla speranza, documentando la riscossa di una magistratura attenta e capace e di forze dell'ordine in grado di contendere il territorio ai clan. Da leggere assolutamente.
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