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Desideroso di ammirare altri disegni di Cristina Calvagno (disegnatrice del mio librogioco "Osgroth e Osgroz") e di provare uno dei libri del famoso autore Giorgio Smojver (di cui sono onorato di potermi definire collega nella casa di Tora), ho acquistato questi due romanzi brevi. Ne sono rimasto affascinato: ammirevole il modo in cui l'autore alterni scene di crudezza allarmante a momenti distesi e allegri, facendo sentire il lettore come i protagonisti quando dopo pericoli inimmaginabili si concedono il sollievo del bivacco davanti al fuoco. La lettura scorre bene, grazie a uno stile che pur essendo piuttosto sintetico riesce in poche righe a fornire molte informazioni riguardo l'ambientazione e la profonda caratterizzazione dei numerosi personaggi. Ed è forse questo uno dei più grandi punti di forza dell'opera: è facile per il lettore immedesimarsi in almeno uno di essi (nel mio caso, più di due!) e scorrere pagina pagina con la brama di sapere cosa gli accadrà. Giorgio è senza dubbio uno scrittore di elevata cultura, come traspare da questo mondo fantasy di sua invenzione dove ci sono riferimenti molto sottili ma sapientemente piazzati circa la letteratura norrena: molti nomi di persone e luoghi hanno radici in tale mitologia, in un processo che mi ha ricordato la filologia tolkeniana. Tra le descrizioni brevi ed efficaci, c'è comunque spazio per una poetica affascinante: personalmente ne ho trovato il massimo esempio nel primo paragrafo a pagina 116 del secondo libro (di cui non menziono l'argomento per evitare spoiler). Ho letto e riletto tale passaggio, emozionandomi ogni volta e provando autentica ammirazione per il talento di Giorgio. Il tutto viene accompagnato dalle illustrazioni di Cristina: semplici ma coinvolgenti, perfette per aiutare il lettore a inserirsi nella giusta atmosfera. Rimango smanioso di mettere le mani sul terzo volume in uscita!
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