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"L'uomo potrebb'esser poeta caldissimo in prosa, senza veruna sconvenienza assoluta: e quella prosa, che sarebbe poesia, potrebbe senza nessuna sconvenienza assumere interissimamente il linguaggio, il modo, e tutti i possibili caratteri del poeta".
(Giacomo Leopardi).
"Disseminati nello Zibaldone, e raccolti nel mobile recinto di un altro "libro possibile", i frammenti che meditano sulle arti - sui loro fondamenti e principi, sui loro effetti - mettono in scena una sola, insistente, passione, o preoccupazione: mostrare il sensibile e il corporeo e il soggettivo che anima ogni rappresentazione, mostrare il relativo, il variabile, il provvisorio che guida ogni sguardo. Questa tessitura, attenta a restare al di qua di ogni dichiarazione di assoluto, esposta al vento della transitorietà - di gusto, di giudizio, di opinione, di percezione - sfugge all'ordine espositivo del trattato di estetica, per abbandonarsi al tempo aperto di una scrittura fatta di riprese, illuminazioni, ostinati ritorni, frammentarie acquisizioni. In questo movimento del dire, in cui il sapere è anzitutto quotidiana formazione del gusto, non solo è messa in questione una metafisica dell'arte, ma sono anche disgregate le settecentesche classificazioni, ed è rifiutato ogni ordine che sia fondato su una filosofia del linguaggio scorporata dalla variabilità e singolarità e fisicità dell'esperienza.È, difatti, una teoria fisica delle arti, dei loro rapporti, delle loro forme, che qui si disegna. E non nasconde, questa teoria, proprio nella sua trama provvisoria e leggera, la fantastica curiosità e la passione accesissima di un poeta e filologo che ha fatto della biblioteca il mare dove spiegare le vele della conoscenza: della conoscenza di sé e del mondo".
(dalla prefazione di Antonio Prete).
PIANO DELL'OPERA.
I. Trattato delle passioni.II. Manuale di filosofia pratica.III. Della natura degli uomini e delle cose.IV. Teorica delle arti, lettere. Parte speculativa.V. Teorica delle arti, lettere. Parte pratica.VI. Memorie della mia vita.
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