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Un gioiello letterario, una riflessione narrativa sul tempo e sull'amore, sul modello di grandi scrittori contemporanei quali Philip Roth e Ian McEwan.
«Un thriller passionale e ben confezionato. Un libro che ha il particolare merito di custodire e spalmare, con furbizia e mestiere, la tensione dannosa delle passioni» - Orazio Labbate, la Lettura
Tommaso insegna letteratura all'università, in una città di provincia dell'Italia centrale. Il suo corso è frequentato da Beatrice, timida e preparata, una studentessa modello, che però sembra nascondere emozioni profonde e solo apparentemente sopite. In giro tutti sanno chi è: la figlia di Alfredo Del Nord, una leggenda locale, l'imprenditore nato dal nulla che, a partire dalla sua ossessione per il tempo, ha fondato la Dea Nigra, una delle più importanti aziende internazionali di orologi di lusso. Dopo che Beatrice si è laureata, Tommaso inizia una relazione con lei, cominciando così a frequentare la grande Villa Del Nord, ai margini del paese, affascinato dal mondo ricco e silenzioso della ragazza, dai modi gentili di sua madre, dalla figura carismatica e misteriosa del padre. Ed è proprio alla villa che Tommaso conosce Maria, la sorella di Beatrice, che sembra il suo perfetto opposto. Quanto Beatrice, come promette il suo nome, è dolce e angelica, tanto Maria è sfrontata e irriverente. Tommaso e Maria vengono travolti da un amore violento, ambiguo e irrinunciabile. Nisini, con maestria, alterna il resoconto delle tappe della passione – desiderio, conquista, tradimento, trasgressione – con il racconto della nascita della Dea Nigra, a partire da un vecchio orologio acquistato a una bancarella dell'usato: un oggetto che nasconde un mistero e che forse riesce a dare un senso al microcosmo in cui i protagonisti di questo romanzo si trovano catapultati. Così, sullo sfondo di una provincia italiana dai tratti stranianti e metafisici, le vite di Alfredo e Tommaso si sfiorano quel tanto che basta per entrare in rotta di collisione. E da quel momento in poi nessuno di loro sarà più lo stesso. «Il tempo umano» è un gioiello letterario, una riflessione narrativa sul tempo e sull'amore, sul modello di grandi scrittori contemporanei quali Philip Roth e Ian McEwan. Il risultato è un libro universale e appassionante che sa unire un'altissima qualità letteraria a un intreccio coinvolgente e ricco di colpi di scena che tengono il lettore avvinto alla pagina.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo romanzo, letto dopo la piacevole sorpresa che ha destato in me il libro "Aurora" (scritto anch'esso da Giorgio Nisini), racconta un'insolita storia d'amore. La narrazione inizia in maniera coinvolgente e appassionante, considerato il modo in cui l'autore segue le varie tappe della relazione tra Tommaso Serradimigni e la sua studentessa Beatrice Del Nord. Andando avanti nella lettura posso affermare che anche in quest'opera, come nell'altro romanzo dello stesso autore, ciò che mi ha colpito è stata la parte finale, nella quale compare un inatteso colpo di scena che è riuscito a regalarmi un positivo ed inaspettato risvolto dopo una piccola parte di narrazione descrittiva un po' statica. Trovo il titolo di questo romanzo perfettamente consono alla materia narrata e al messaggio che personalmente ho percepito. "Il tempo umano" è stato per me un libro capace di farmi riflettere su una "crepa" spesso ignorata, ma sempre presente nelle vite di ciascuno di noi: il tempo che passa e che ha il grande potere di renderci vulnerabili nella nostalgia dei ricordi passati, facendoci rendere conto di quanto un uomo possa diventare gracile nel momento in cui viene stuzzicato nei suoi cosiddetti "punti deboli". Ho riflettuto su quanto tutti noi riusciamo ad essere fragili fisicamente e mentalmente quando veniamo travolti da sentimenti tanto terreni (come la passione, la gelosia, il desiderio), quanto virtuosi (come la felicità, il benessere emotivo, o più semplicemente quello che in apparenza potrebbe essere scambiato per amore puro). Il romanzo in questione ha riportato alla mia memoria tutte le volte in cui, ostinati dalla volontà di rivivere a tutti i costi dei momenti appartenenti ormai al passato, abbiamo commesso degli errori che ci hanno portato solo dolore, mettendoci dinanzi alla consapevolezza che il tempo umano scorre, ci cambia per sempre, ed è giusto così!
Dopo aver letto la "Lottatrice di sumo" dello stesso autore, libro deludente e sciatto che parla di temi sconosciuti a Nisini, mi sono accostato a "Il tempo umano" con prevenzione, anche se ho tentato di leggerlo con asettica oggettività per valutarlo considerando il suo autentico valore. La delusione è stata ancora più cocente. La trama rasenta l'improponibile e la conduzione narrativa sembra quella ingenua di uno scrittore non particolarmente dotato, posto di fronte alla montagna invalicabile dell'esordio. Non convincono l'intreccio e le vicende narrate, forzate entro luoghi comuni tra i più ricorrenti: l'abusato e stantio triangolo amoroso. Non fa onore all'autore il carattere voyeuristico della percezione relativa alla relazione amorosa e sessuale. Rattrista il girovagare del protagonista, - professore universitario al quale nessun genitore affiderebbe la "formazione" e la cura degli "studi" della propria figlia, - per supermercati nell'intento di sbirciare la biancheria intima delle donne e delle ragazze che lì fanno la spesa. Le stesse considerazioni per l'autoerotismo sincrono e a brevissima distanza, al di qua e al di là di un bagno, al quale ancora il personaggio principale e la giovane protagonista del triangolo si dedicano. La descrizione dell'amore è l'altra macchia che incombe sulla vicenda per come viene concepito e trattato. Pruriginoso e compiaciuto, lo sguardo narrativo riesce a insozzare la vicenda. Il ritratto "rampante" anni Ottanta del secolo scorso dei componenti di una famiglia notabile è anacronistico e tracciato alla buona. Sarebbe utile una rilettura dei classici che hanno avuto l'onere e l'onore di scarnificare saghe familiari ultimative e drammatiche. Se così fosse stato non si sarebbe scelta una storia familiare da soap opera. Non si ritiene opportuno soffermarsi sulla lingua e sullo stile. comunissimo loquere. Il romanzo può avere un sottotitolo: "Fenomenologia del poco e della superficie".
Un bellissimo romanzo, che unisce una elevata qualità letteraria al racconto di una storia d'amore appassionante e piena di colpi di scena.
Recensioni
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