Il volume ripercorre la storia del cinema a tema risorgimentale dal 1905 al 2011. Le diverse memorie del processo di unificazione del Paese che i film ripropongono vanno dal Risorgimento "alla De Amicis" del periodo giolittiano, all'uso propagandistico contro il nemico austriaco prima dell'entrata in guerra nel 1915. Il fascismo, cooptando il Risorgimento nella grande storia della "stirpe", assegna a Cinecittà il compito di divulgare la nuova storiografia. Nel dopoguerra il Risorgimento verrà paragonato alla Resistenza, e in seguito - trascorsa la glorificazione per l'apoteosi del Centenario alla dialettica riforme/rivoluzione sessantottina, fino ad arrivare all'opposizione al processo unitario del cinema meridionalista e al pessimismo di "Noi credevamo" in cui eroi generosi e pasticcioni danno vita ad un "albero malato". )
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