Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Recensioni La tecnica e il corpo. Riflessioni su uno scritto di Pavel Florenskij

Recensioni: 5/5
Pavel Aleksandrovic Floresnkij (1882-1937), pensatore originale e poliedrico, teologo, filosofo della scienza e della religione, matematico, fisico, ingegnere elettronico, teorico dell'arte e di filosofia del linguaggio, studioso di estetica, di simbologia e semiotica, ha avuto una grande incidenza sul clima di acceso fervore innovativo che caratterizzò i primi anni della Russia sovietica anche in campo artistico. Nel 1922 aveva scritto un lungo saggio - pubblicato postumo solo nel 1969 su una rivista russa di estetica che parlava della tecnica come proiezione degli organi del corpo. La sua attualità è sorprendente, in quanto anticipa prospettive e riflessioni dei nostri giorni, come quelle sulle bio-tecnologie o sull'auto-poiesis della vita. La relazione tra l'organizzazione del corpo e la sua proiezione negli attrezzi usati dall'uomo e negli artefatti da lui prodotti e la connessione intima tra interno organico ed esterno tecnico, che sono i cardini della proposta teorica in esso contenuta, sono, secondo Florenskij, espressione del legame profondo che sussiste in generale tra natura e tecnica, tra "macchine interne" e "macchine esterne" e dell'"effetto di risonanza" che si produce tra di esse e si autorafforza. Ne consegue che la natura può essere analizzata con gli strumenti della tecnica e, viceversa, la tecnica tende a naturalizzarsi sempre più.)
Leggi di più Leggi di meno
4,5/5
Recensioni: 5/5
(2)
5
(1)
4
(1)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore