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Anno edizione: 1999
Anno edizione: 2009
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Libro mediocre anche se in fondo non posso dire che mi è dispiaciuto. L'autrice si perde un po' troppo scrivendo banalità che non aiutano ad inquadrare la storia ed anzi la appesantiscono di molto. Però devo dire che il finale riscatta un po' la monotonia di inizio libro... E, come diceva un altro lettore, la storia ti lascia con troppi dubbi: primo fra tutti che fine ha fatto David??? Poteva fare di meglio.
Ho letto questo libro un po' di tempo fa ma mi è piaiuto così tanto che me lo rileggerei volentieri ancora..
Sinceramente uno dei peggiori libri gialli che abbia mai letto.Certo, come ho visto in qualche altra recensione,è vero, la O'Connell tratta comunque un tema molto delicato, come è quello della pedofilia, ma questo non basta;perchè non basta trattare un tema importante per scrivere un bel libro. Primo perchè la O'Connel non sviluppa alcun tipo di trattazione sul tema:cioè, mi spiego meglio,sfrutta una tematica forte per far colpo sul lettore.Tutto il libro è infatti è incentrato secondo questo schema. Scene dirette, crude, forti, e a tratti violente..(per informazioni rileggere la scena degli ultimi capitoli in cui il rapitore torna nella casa,e l'agente Ali si trova lì dentro..solo per fare un esempio);da qui il tema della pedofilia..ma perchè tutto questo?? Vedete..io sono cresciuto per anni leggendo i classici di Agatha Christie e Conan Doyle...e quando leggo un libro come questo della O'Connel mi viene davvero tristezza.La O'Connel non sarebbe mai in grado di compiere infatti raffinatezze tecniche tipiche dei grandi scrittori di romanzi gialli; il libro infatti non è'incentrato nello scoprire l'identità dell'assassino (rapitore),tra l'altro di una banalità senza limiti, ma nella stupida azione, nella quale la O'Connell è costretta a rifugiarsi per totale assenza di inventiva e creatività. Personalmente ne viene fuori disgusto...tanto disgusto! Infine persino la trattazione dei personaggi è assolutamente scadente.Gwuen e Sadie, con i loro film horror, i suoi scherzi di finte morti, ripeto: tutti trucchetti dell'autrice per colpire e cogliere l'attenzione del lettore,scopo che per altro non ha raggiunto con il sottoscritto, ma che denotano una totale assenza di genialità artistica della O'Connell.I poliziotti lasciamo perdere, uno la fotocopia dell'altro, potrebbe tranquillamente inserire un unico personaggio all'interno del "commissariato", tanto sono tutti uguali..infine David, il ragazzino, forse l'unica figura che poteva risultare interessante, a un certo punto scompare completamente! le era uscito di mente?
Recensioni
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