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Un itinerario del corpo e dell'anima, nei luoghi e dentro se stessi, un vagabondaggio che diventa parte del tempo quotidiano, come è già successo a migliaia di lettori di queste pagine.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La voglia di scappare, di isolarsi per riflettere, mettere ordine nella propria vita... a chi non è mai capitato? L'autore l'ha fatto. e con la scusa di un reportage tra i monasteri benedettini del Bel Paese fa un'analisi di se stesso e di quello che sta nel suo intimo specchiandolo nellescene che attraversa, più o meno da cartolina. Comprato appena uscito l'ho cominciato solo ora, con l'epidemia, forse a causa dell'epidemia.. chissà. di certo il libro giusto al momento giusto.
Se doveva essere una guida turistica, mancano tante informazioni utili. Doveva essere invece il resoconto di un viaggio esistenziale alla scoperta di un mondo sconosciuto, anche se prossimo, viaggio come "fuga da una casa improvvisamente vuota e silenziosa". Quindi non tanto viaggio esplorativo, quanto una ricerca di ancoraggi solidi, non necessariamente religiosi. Anche in questo caso mancano però tanti approfondimenti. Ad esempio: non c'è crisi nei monasteri? perché alcuni crescono ed altri no? quale il ruolo delle leadership, dei carismi individuali o come altro li vogliamo chiamare? perché non si è parlato chiaramente delle riserve dell'autore su Bose? E contemporaneamente, ci sono tante cose inutili, per esempio la divagazione su Arcinazzo e sull'abbraccio Andeotti-Graziani, in una tappa di avvicinamento a Montecassino. In questo modo, non si sfugge ad una certa ripetitività. Somiglia un po' a qualche libro di Rumiz. Devo dire comunque che il libro guadagna molto in approfondimento verso la fine, nei monasteri storici più importanti (Montecassino, Subiaco, la Certosa di Serra San Bruno). Secondo me, è la conseguenza del metodo di lavoro scelto dall'autore, che all'inizio si è "buttato" in questa esplorazione senza informazioni preliminari (così racconta, in particolare a pag. 208), e solo a poco a poco mette a fuoco le domande e le approfondisce. Da non perdere l'appendice, dove sono raccolti alcuni utili riferimenti alle fonti.
Sulle strade del silenzio Giorgio Boatti racconta l'esperienza vissuta nel suo "viaggio per monasteri d'Italia e spaesati dintorni". Nel suo vagare per eremi e cenobi lo scrittore e giornalista pavese è spinto dalla certezza che "le luci nascoste che giungono da questi luoghi siano ancora capaci di offrire qualche solido orientamento" e dalla convinzione che bussando a queste porte "si impari davvero che si può cambiare il mondo, ma a patto di cominciare a cambiare se stessi partendo dalle cose più semplici e concrete". Di ogni luogo visitato - a iniziare da Finalpia per passare a Viboldone, Morfasso, Bose, Praglia, Vallombrosa, Camaldoli, Monte Oliveto e Vitorchiano e poi più in giù a sud visitando Subiaco, Montecassino, Goleto, Serra San Bruno e Caulonia - Giorgio Boatti è attento osservatore, annotando impressioni, emozioni e sentimenti. Il risultato è che, pur se in ogni tappa emergono le caratteristiche della comunità visitate e delle persone incontrate, solo a lettura ultimata si può cogliere, come in un mosaico, il quadro e il senso d'insieme di questo suo originale viaggio. Con il suo pacato narrare Boatti raccoglie e riordina, tappa dopo tappa, le riflessioni a tutto campo sulle motivazioni che l'hanno spinto a compiere questo suo singolare viaggio non strettamente spirituale: le durezze della vita, le gioie e le pene del proprio mestiere, le impressioni e gli insegnamenti avuti dalle persone incontrate, lo stupore davanti alla bellezza dei luoghi, la meraviglia e il fascino provato durante i momenti di preghiera e di vita comunitaria. "Andando per monasteri - conclude Boatti - credo di aver trovato la strada sbagliata che è giusta per me" rilevando come le chiese, i cori, i chiostri e le celle visitate, "più di quanto possa immaginare chi non li frequenta, pur essendo luoghi appartati dal mondo, sono crocicchi dove si incontrano vite umili ed esistenze significative".
Recensioni
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