L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Il ventennio fascista rappresenta sempre un nodo storico di enorme complessità e di straordinaria proliferazione storiografica; pertanto, qualsiasi lavoro che tenti una sintesi costituisce una sfida. In questo libro, l'autore, consapevole della tutto sommato scarsa ricerca sinora prodottasi sulla storia delle istituzioni fasciste (rispetto almeno a quella assai più ricca di storia politica e di storia economica), costruisce un maneggevole ed esauriente profilo su alcune tematiche storico-istituzionali del regime che costituiscono la vera novità della cultura giuridica e politica fascista. Partendo infatti dall'analisi della pubblicistica coeva, Varvaro riprende il dibattito sulle riforme istituzionali proposte dalle diverse commissioni istituite ad hoc da Mussolini tra il 1924 e il 1925, al fine di rifondare radicalmente lo stato, ridisegnando, in tal modo, i differenti percorsi della cultura giuridica dei teorici del fascismo e rintracciando in essi la comune componente dell'antiliberalismo quale cifra realmente originale. Basti pensare, ad esempio, alla complessa questione della rappresentanza politica che, radicalmente stravolta nei suoi presupposti liberali, sarà alla base delle teorie corporativistiche e della nascita della Camera dei fasci e delle corporazioni, istituita nel 1939. Molto interessante è l'ultimo capitolo del volume, nel quale si traccia un originale intreccio di riflessioni fra le teorie politiche, gli studi di geografia urbana e quelli di storia dell'architettura, dimostrando come vi fosse nel fascismo una sostanziale visione d'insieme nel progetto di costruzione dello "Stato nuovo". Annamaria Amato
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore