Bohuslav Martinu (1890-1959): Špalicek Suite n. 1; Špalicek n. 2; Rapsodia-concerto per viola e orchestraQuesto disco vede la Estonian National Symphony Orchestra guidata dal suo direttore Neeme Järvi eseguire due opere della piena maturità di Bohuslav Martinu nello splendido spazio acustico della Estonia Concert Hall di Tallinn. Ritenuto da molti studiosi tra i compositori di opere teatrali più versatili di sempre, Martinu dimostrò un grande interesse per la possibilità di utilizzare nei suoi lavori per il palcoscenico gli allora nuovi media. Sotto molti punti di vista, Špalícek è una delle opera più emblematiche di questa tendenza sperimentale. Sebbene sia stato definito sia sul frontespizio sia nel cartellone della sua prima esecuzione assoluta balletto, Špalícek può essere descritto con maggiore precisione come un’opera-balletto, visto e considerato il ruolo di grande importanza rivestito dal tenore, soprano e basso solisti e dal coro accanto ai numerosi passaggi di danza. Sul manoscritto di quest’opera Martinu scrisse che la sua composizione si era basata su giochi, tradizioni e favole del suo paese. La lirica Rapsodia-Concerto venne portata a termine nel 1952, in un periodo in cui Martinu era oppresso dalla depressione e da una intensa nostalgia per il suo paese, due sentimenti che vennero ulteriormente esacerbati dalla difficilissima situazione politica in cui si era venuta a trovare la Cecoslovacchia dopo la fine della seconda guerra mondiale. Quest’opera segnò un deciso spostamento di Martinu verso un universo sonoro dai tratti più scopertamente romantici. Il solista di quest’opera è il violista Mikhail Zemtsov, prima parte della Residentie Orchestra The Hague dal 2001 e vincitore del primo premio alla prima edizione dell’International Viola Competition di Vienna e alla Elisa Meyer String Competition di Amburgo. L’esaltante viaggio alla scoperta di gioielli orchestrali virtualmente dimenticati composti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo portato avanti dalla Estonian National Symphony Orchestra e da Neeme Järvi è stato accolto con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo, come dimostra il recente disco dedicato alla produzione di Eugen Suchon, che è stato insignito dalla rivista francese Classica del prestigioso Choc.
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