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Le vecchie opposizioni tra scienza e religione, come al tempo di Shaw, o la più recente, delle due culture, come ai giorni di Snow, non sono più le vere opposizioni, sostiene James Hillman. La vera opposizione di questa generazione è tra l’anima e tutto ciò che vorrebbe stroncarla o acquistarla, tra l’analisi e le posizioni ufficiali della medicina, della teologia e della psicologia accademica che vorrebbe impadronirsene, tra l’analista e gli altri. Il suicidio è il problema adatto per mettere a nudo questo conflitto.
un libro che rispetto ad altri , non da certezze ma crea dubbi sulle certezze degli psichiatri e degli analisti . Scritto da fonti autorevoli e qualificate come J.Hillman con la prefazione dello Psichiatra Szasz che definisce a ragione " il suicidio un mezzo attraverso il quale possiamo trasformare il morire da una questione casuale a una questione di scelta " Libertà di scelta di ogni individuo come espressione della sua individualità e non è poco . Il discorso dell'Anima vale per chi crede e non vale per chi vuole cercare di spiegare empiricamente o scientificamente una decisione altrui .Una cosa è certa che ne i numeri , ne nessuno possono spiegarci ciò che una persona vive con la sua pelle . Fino a quando non possiamo dire di no alla vita , non l abbiamo neanche realmente detto si ..... e le scelte sono meglio talvolta che lasciarsi vivere . La norma non esiste come la normalità . La stessa tecnomedicina contrasta innaturalmente la morte facendo vivere talvolta peggio del morire .Ma del senno del poi ne son piene le fosse . Ma tornando al libro .. un libro tra i migliori che ho letto .
E' il mio libro guida: l'interpretazione del desiderio di morte come ricerca di cambiamento mi ha consolato e ha dato connotati positivi ai miei pensieri angosciosi.
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