Torino, Presso T. Degiorgis, In-8°, pp. 402, brossura editoriale con titolo a stampa entro doppia filettatura. Usuali fioriture, ma ben conservato. Edizione originale di questo saggio filosofico del Franchi, acceso dibattito sul pensiero speculativo ed il credo religioso del XIX secolo, con numerosi riferimenti a Gioberti, Rosmini, Proudhon, Giuseppe Ferrari, Lamennais, Feuerbach. Nell'introduzione sono presenti anche alcuni dei primi cenni italiani (pp. XXVI-XXVII) alle dottrine di Karl Marx e di Arnold Ruge e alla loro critica delle religioni rivelate. Il Franchi, al secolo Cristoforo Bonavino (Pegli, 1821-Genova, 1895), sacerdote dal 1844, nel 1849 abbandonò l'abito talare facendo professione di filosofia razionalistica e di tendenze politiche progressiste allora assunse il suo pseudonimo, volendo simboleggiare la progressiva liberazione del suo spirito e, insieme, dell'Italia. Professore di storia della filosofia a Pavia e poi a Milano dal 1860 al 1888, affiliato alla Massoneria (fu membro della loggia Insubria di Rito Simbolico o Italiano, della loggia torinese Ausonia e della loggia Azione e Fede), fondatore e direttore dell'ebdomanario "La Ragione", fu fra l'altro assai polemico verso Mazzini e fu uno dei pochi, in Italia, a non condannare l'attentato di Felice Orsini, tanto che l'edizione delle "Memorie politiche" dell'Orsini stesso di Torino, 1858, vide la luce proprio con un'appendice del Franchi. Nel 1889 ripudiò nuovamente le tesi filosofiche caldeggiate per tanti anni ritornando prete nel 1893 fu riammesso a celebrare la messa e trascorse i suoi ultimi anni nel genovese convento di Sant'Anna, in cui si spense. Sul Franchi cfr. G. Gentile, Le origini della filosofia contemporanea in Italia, I, 43-64 e Galvano Della Volpe in Encicl. Italiana, XV, 875 (con cenni bibliografici).
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