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Stronger. Il coraggio ci definisce - Jeff Bauman,Bret Witter - copertina
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Descrizione


«Come Jeff mi ha insegnato, non c'è sfida che non possiamo superare.» - Jake Gyllenhaal

«Ci vediamo al traguardo» dissi a Erin mentre passava davanti a me. «Ci sarò» annuì lei. In quel momento mi sembrò una cosa banale, la più normale del mondo. Suppongo che sia sempre così, prima che la sfortuna, o il caso, ti cambino la vita.

Il 15 aprile 2013 Jeff si trova a Boston, al traguardo della Maratona, una delle più importanti del mondo. Sta aspettando la sua fidanzata, Erin, che partecipa alla gara. Dopo mesi di incertezza, è lì per dimostrarle che tiene a lei e che vuole fare sul serio. Sono gli ultimi istanti di una vita normale, prima che si scateni l'inferno. Per un attimo Jeff perde i sensi. Quando riapre gli occhi, capisce che è esplosa una bomba e lui ha visto da vicino l'attentatore. E che le sue gambe non ci sono più. A 27 anni deve ricominciare da capo. Niente è facile, dopo. Riprendersi dal trauma, imparare di nuovo a camminare, gestire il peso della notorietà. Eppure, la sua non è una storia di disperazione. È una storia di resilienza e ottimismo, la storia di un ragazzo che non si piega al destino, ma decide di affrontarlo a testa alta. È insieme anche la storia di un grande amore, quello della sua ragazza che lo ha salvato nei momenti bui della riabilitazione. Jeff è la prova che proprio nelle avversità più grandi, si può scoprire di essere più forti di quanto non si sia mai sospettato. E che in coppia la forza non raddoppia, ma si moltiplica all'infinito.
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Dettagli

2018
276 p., Rilegato
9788856644579

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Beth
Recensioni: 3/5

Siamo abituati ad apprendere degli attentati terroristici dai giornalisti, e per lo più credo suscitino rabbia... Ma cosa accade nella vita delle vittime sopravvissute? Come si reagisce a tutto ciò? Spinta da questo interrogativo, ho iniziato a leggere Stronger. Bauman traccia un ampio quadro dei pensieri e sentimenti che sopraggiungono dopo l'esplosione della bomba, e la conseguente perdita di entrambe le sue gambe. Non si erge ad eroe, superuomo sopravvissuto, giudice delle turpi azioni dei terroristi; né tantomeno tenta di creare un mito intorno alla sua persona: racconta onestamente della sua vita prima dell'esplosione, la vita di un ragazzo che tra alti e bassi si divide tra famiglia, lavoro, passione per la musica, e fidanzata. Una normale vita di cui è felice. Nemmeno sul "dopo" si prende troppo sul serio: perdere le gambe è per sua stessa ammissione uno schifo, ma lui lotta ogni giorno per conquistare qualche piccolo grande traguardo, non sempre riuscendoci. Nonostante tutto, si ritiene comunque felice perché ha accanto la famiglia e gli amici... Ho trovato interessante l'osservazione "da dentro" della creazione del fenomeno mediatico attorno alla tragedia da lui vissuta. In qualche modo, la narrazione in generale degli eventi ed il tipo di reazione ad essi che viene descritta è quello tipico della cultura statunitense: "noi siamo più forti di loro e del male che vogliono farci". Ma in effetti il messaggio che ne deriva è comunque apprezzabile, e Bauman lo esprime nella maniera più semplice e al contempo spiazzante, conoscendo la sua storia: "i cattivi sono rari. Le brave persone sono dappertutto".

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Carol
Recensioni: 3/5

Pur con tutto il rispetto per il dolore, la sofferenza e il trauma subiti dal protagonista, il libro non ha alcun valore letterario. Pieno di nomi di amici, familiari e celebrità dello sport americano per lo più sconosciute oltreoceano, di dettagli inutili (il protagonista racconta minuziosamente chi lo va a trovare in ospedale, chi lo va a prendere, chi lo porta a destra e a sinistra e con quali mezzi) e infarcito di patriottismo bostoniano e americano, risulta noioso e poco coinvolgente. Sembra più scritto per ringraziare le migliaia di persone che hanno espresso solidarietà alle vittime dell'attentato della maratona di Boston e che hanno fatto donazioni e raccolte fondi, che per raccontare quello che è successo. O almeno poteva essere fatto in sole 100 pagine. La critica ovviamente non va al protagonista ma all'esperto che avrebbe (il condizionale è d'obbligo) dovuto aiutarlo a rendere migliore il libro, ovvero il Bret Witter che da quanto scritto nel risvolto di copertina sembra sia un esperto nello scrivere libri del genere. Poco condivisibile anche la scelta dell'editore italiano di pubblicarlo in Italia: è una storia troppo americana e soprattutto che avrà perso interesse anche nel paese d'origine dopo pochi mesi. Per fortuna l'ho preso in biblioteca e non ci ho perso soldi, ma solo tempo: pensavo in qualcosa di più coinvolgente, ripeto sempre con il massimo rispetto e solidarietà per un ragazzo di 27 anni che ha perso le gambe e dovrà camminare per il resto della sua vita usando delle protesi.

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Jeff Bauman

Jeff Bauman, a soli 27 anni, ha perso entrambe le gambe nell'attentato alla Maratona di Boston il 15 aprile 2013. La sua foto in carrozzina attorniato dai soccorritori ha fatto il giro del mondo. Oggi è padre di una bambina, avuta dalla fidanzata che lo stava aspettando al traguardo della Maratona. Il suo libro autobiografico Stronger (scritto con Bret Witter), bestseller del New York Times, è diventato un film con Jake Gyllenhaal.

Bret Witter

Bret Witter è uno scrittore americano. I libri di cui è coautore (tra cui ricordiamo la serie del gatto Dewey, Monuments Men e Stronger), otto dei quali sono divenuti bestseller del "New York Times", sono tradotti in più di trenta lingue.

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