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Depenalizzazione, pene non carcerarie, tenuità del fatto, messa alla prova, restyling del giudizio in absentia: queste le novità della l. n. 67 del 2014, il primo vero recente tentativo di riforma del processo penale dopo una non breve stagione di micro-interventi settoriali. È una legge a due velocità, dove importanti modifiche al codice di procedura penale coesistono con semplici deleghe che hanno sinora trovato attuazione solo in rapporto allo specifico profilo della tenuità del fatto (d.lgs n. 28 del 2015). Si tratta peraltro di una legge che mira a contemperare una pluralità di esigenze: rendere il processo penale più efficiente, puntando decisamente sulla deflazione, nel rispetto del principio di proporzionalità delle sanzioni. Per questo motivo, l'impatto delle nuove prescrizioni sul terreno sostanziale e processuale potrà essere valutato solo nel lungo periodo e alla luce di orientamenti giurisprudenziali davvero consolidati. Scopo del presente volume è indagare sulle novità normative in discorso e sui principali problemi che vi sono sottesi, senza trascurarne le significative ricadute sistematiche.
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