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L'amore per il paese induce a descrivere, di solito con benevolenza, i luoghi e le persone conosciute per impedire che l'affievolirsi della memoria dei testimoni più anziani e la superficialità dei più giovani possano condannarliall'oblio. Proprio per questo Mario Frau ha voluto scrivere un libro, dal titolo "Storie e leggende di Pula", nel quale, oltre ai suoi ricordi e forte della sua esperienza di pubblicista, aggiunge anche episodi di pura fantasia ambientandoli a Pula con protagonisti locali. Egli descrive alcuni personaggi reali che ricordava bene per qualche loro peculiarità, come il banditore pubblico, il pescivendolo Tommaso "Sumpisci" dalle belle figliole, lo scroccone buongustaio Caboni punito esemplarmente dalla nonna dell'autore, il corpulento macellaio Cesello, la "bruscia" Peppa Mucchera esperta materassaia, un certo "Figurinu" ritenuto specialista nella cura delle affezioni cutanee, l'attivo faccendiere Floris. Ricordava il maialino che avevano allevato e che una volta cresciuto e ben pasciuto, aveva fornito prelibati piatti in occasione delle feste natalizie nelle quali si era soliti giocare con il "Girlo" - in sardo "su Barralliccu" - particolare trottolina retaggio della antichissima cultura cabalistica ebraica. Lo aveva colpito in modo particolare la "Bardana" subita da un facoltoso possidente pulese ad opera di alcuni malviventi, durante la quale era stata anche assassinata la moglie. Il possidente era sopravvissuto grazie all'intervento della giovane domestica, che aveva prontamente dato l'allarme e chiamato i soccorritori. La ragazza era stata sposata dal vedovo, per cui era diventata sua erede universale. Raccontando un curioso fatto legato alla paura dei fantasmi da parte del popolino, l'autore lo ubica vicino alla casa nella quale attualmente c'è il Museo Civico Giovanni Patroni, dove un tempo abitavano il generale dei Carabinieri Paolo Sanna e la moglie Elisa Floris Thorel.
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