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Anno edizione: 2017
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Quattro le storie, quattro i micromondi narrati in una Sicilia contadina, fatta di lavoro e privazioni, di mestieri dimenticati e riti dispersi nel tempo. Come quel fidanzamento combinato di Paolino e Rosaria che sembra non poter avere un esito positivo in vista dell’imminente leva miliare. Si può quasi spiare nella vita quotidiana di una giornata tipica, quella delle persone normali; si respira l’aria dell’attesa e dell’incertezza prima dello scoppio di una guerra che sembra promettere solo cose buone, solo conquiste e niente fastidi; si ascoltano le chiacchiere di persone riunite per farsi la barba ma che parlano di politica e cercano di convincere gli altri delle proprie idee; si può palpare la voglia, quella di Paolino, di non farsi travolgere dagli eventi, ma di dominarli a tutti i costi.Oppure si può capire la miseria del post-guerra girovagando alla ricerca di cibo con Vito, detto l’Asino. Un personaggio ingenuo, dalla mente semplice che non chiede altro che poter mangiare, che divide il mondo in cose “del Signore” o del “diavolo”, che vive alla giornata. Una purezza d’anima che tuttavia non lo proteggerà dagli scherzi della noia di chi vede in lui solo un poco di buono.In queste pagine si dà voce anche alla fuga di contrabbandieri e alla legge che vuole la sua rivincita nelle gesta di Tano: emerge la speranza, da sempre l’ancora di salvezza nel sorriso dell’essere umano davanti alla prospettiva di una nuova vita.Si finisce per conoscere anche il viziato Romeo, il presunto riscatto di una famiglia tutta al femminile che si rivela ozioso e cinico, che coltiva l’unico mestiere che non lo affatica: quello del casanova.Un mestiere poco redditizio, che lo porta a sacrificare l’amore di una donna che lo venera pur di non perdere i suoi agi.Sono racconti veri, sono istantanee che la nostra memoria non ha conservato, ma che hanno gettato le basi per quella vita che molti di noi conoscono.
Dopo "Il treno del successo" non ho potuto fare a meno di leggere anche questo. Quattro racconti, tutti e quattro toccanti, fino ad arrivare all'ultimo che, forse perché sono una donna mi ha lasciato lì, quasi smarrita...Mi piace il tuo stile, la tua capacità di raccontare le amarezze delle vita con umanità, senza però dimenticare di sorridere un po'.
Quattro storie che appassionano e catturano sin dalla prima riga, che portano il lettore nella Sicilia del secolo scorso. I paesaggi che si incontrano sono spiagge, campagne e sciare. La città è la magnifica Marsala. Le storie sono quelle di uomini che si guadagnano il pane sgobbando nelle pirrere (le cave di tufo), di contrabbandieri, di persone avide e senza scrupoli. Con l’uso di un linguaggio colorito, a tratti folcloristico, l’autore riesce a rendere i personaggi così reali, che sembra d’averli conosciuti e d’aver udito veramente i loro dialoghi. Personaggi che vivono a lungo anche dopo aver finito il libro. Quello di Alberto Di Girolamo, è un romanzo che scorre veloce come un bellissimo film. Bravo davvero!
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