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È possibile che il mondo vegetale possa insegnarci qualcosa? Elena Accati, autrice di Le storie che non ti ho raccontato, non solo lo crede, ma ne è così fermamente convinta da utilizzare tanti esempi tratti dal mondo vegetale per raccontarci il suo rapporto madre-figlia.
Professoressa di floricoltura all’Università di Torino, la studiosa si avvale delle piante che oltre strumento della sua professione sono state anche la sua passione, per raccontare un rapporto non semplice che ha avuto con la figlia “Molte volte, dopo giornate in cui si erano addensate nuvole pesanti, ti lasciavo bigliettini a modo loro amorevoli […] senza mai avere risposte” (pag.34) e da cui emerge il desiderio di riallacciare i legami che si erano un po’ allentati in quanto poco presente nel ruolo di madre per i costanti impegni lavorativi “Ero distratta da tante cose: il desiderio di lavorare, di fare carriera, l’incapacità di stare tranquilla e non in tensione, di essere disponibile come dovrebbe essere chi si accosta a un figlio…”(pag.17). Con esempi tratti dalla biologia di alcuni animali e piante, in particolare quelle della Valle Cervo, nel Biellese, dove l’autrice ha le proprie radici, costruisce un dizionario dei sentimenti e proprio le piante ne diventano metafora. Ci sono piante aggressive, piante timide, piante discrete, altre generose ed altruiste, altre ancora competitive od invadenti, quelle intelligenti e quelle reattive ai cambiamenti, le saccenti… Ogni pianta diventa filo verde dei ricordi per cercare di colmare i vuoti e le assenze. Così Elena Accati si mette a nudo, racconta le sue fragilità in modo schietto e un rapporto non semplice con la figlia da cui emerge il desiderio di ritrovare il tempo perduto costruendo un cammino dolce per sanare i silenzi e le piccole incomprensioni di una vita “Il mio goffo modo per farti capire che avrei voluto partecipare alla tua vita, veniva scambiato per invadenza” (pag.78).
Quanti insegnamenti possiamo trarre dal mondo vegetale! Temi importanti come l’altruismo, l’aggressività, l’attrazione, la frugalità sono raccontati in questo libro suddiviso in otto capitoli di piacevolissima lettura. Un rapporto madre-figlia narrato con delicatezza anche se “costellato da asperità e rigidità, aspettative fallite e incomprensioni, involontarie mancanze e silenzi di parole mai dette” (pag.13), “un gesto di apertura” che Elena Accati rivolge alla figlia ormai adulta ed anch’essa madre.
Le storie che non ti ho raccontato è uno di quei libri che può considerarsi fonte di ispirazione e riflessione per la nostra vita di tutti i giorni. Una scrittura garbata e delicata ci fa amare quest’opera fin dalla prima pagina anche perché nelle vicende raccontate, semplici e quotidiane, è impossibile non riconoscerci. La dolcezza della narrazione rende la lettura imperdibile.
Recensione di Clara Domenino
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