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La storia dell’educazione del giovane principe Rasselas che, fuorviato da un falso scenario di giustezza e saggezza, andrà incontro alla delusione e al disinganno. È una Satira filosofica, dai sapori orientali ed esotici, della dolorosa irrazionalità del mondo.
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Rasselas, principe di Abissinia, vive nel suo mondo perfetto e dorato insieme a tutti i suoi fratelli, dove tutti i loro bisogni e le loro richieste sono esaudite, ma il principe non è felice, è insoddisfatto, vuole conoscere il mondo esterno e trovare la vera felicità. Così insieme a sua sorella ed un saggio di corte riesce a fuggire, inizia a viaggiare per tutto l’oriente alla ricerca di una risposta, ma sembra che la condizione umana non sia destinata alla vera felicità, in quanto in ogni situazione c’è sempre qualcosa di negativo. Alla fine i principi delusi decidono di tornare a casa.
Recensioni
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Samuel Johnson scrisse The History of Rasselas, Prince of Abyssinia nel 1759, in una sola settimana, per raccogliere la somma necessaria a sostenere le spese del funerale della madre. Il 1759 è lo stesso anno del Candide di Voltaire, a cui necessariamente Rasselas si raffronta: entrambi esotici nella decorazione narrativa; entrambi di scrittura vivace e pura, per esser letti; entrambi satire filosofiche della dolorosa irrazionalità del mondo, che è percorso in un vasto e avventuroso volo; entrambi enciclopedie dei luoghi comuni del tempo. Ma Johnson, da illuminista inglese, sembra nutrire più dubbi sul drastico bisturi della ragione, quale medicina. O sulla desiderabilità stessa, tutto considerato, di una medicina.
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