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Gianni Cordone (1928-1994) è stato una straordinaria figura di educatore, pioniere del tempo pieno in Lomellina, animatore di un'associazione di accoglienza e assistenza per immigrati, anche scrittore di libri per ragazzi, culturalmente sempre un po' eccentrico, tanto da fondare una sua casa editrice a Vigevano. Adesso Interlinea ripubblica uno dei suoi libri più belli per tematica, contenuti, ritmo di scrittura e ricchezza di significati narrativi e simbolici, etici ed educativi. Pelucco è un altro piccolo ET che arriva dallo spazio, nello stesso anno di quello di Spielberg, è minuscolo, debole, indifeso come un bambino piccolo, come un handicappato, come un "altro" che parla una lingua diversa ma vuole fare amicizia. Ha un'antennina sulla testa e una molla che gli serve per saltare, si nutre di energia elettrica o solare. Si muove tra i bambini come una metafora della diversità, una metafora non didascalica o pedagogica o retorica o moralistica, ma fantastica e così vitale da farsi realistica. Il finale è aperto perché è la realtà che è complessa, è la vita che non è mai lineare ma contorta, ed è bene che i bambini lo sappiano, sia pure attraverso una trasfigurazione narrativa divertente e accattivante. Le illustrazioni di Federico Maggioni, che alterna tratti tondeggianti ad altri aguzzi, danno colore e movimento a vicende e sentimenti, rappresentano il valore aggiunto di una ripubblicazione felicemente realizzata.
Fernando Rotondo
Mino Milani, Un angelo, probabilmente, ill. di Gianni De Conno, pp. 122, € 14,50, El, San Dorligo della Valle (Ts) 2004
Può un soldato essere un angelo? Mino Milani – i cui protagonisti positivi possono essere un ex legionario come in L'uomo venuto dal nulla o un tenente garibaldino come in Aka Hor – risponde di sì. Mario, bambino orfano sopravvissuto a un bombardamento nel 1944 e poi divenuto molto ricco, esistenzialmente insoddisfatto della propria vita nella quale non ritrova un senso, parte per l'Africa, verso un nuovo destino. Là c'è la guerra, salva un bambino scampato alle mine, trasforma la sua casa in un rifugio per ragazzi e profughi. Una banda di guerriglieri vuole distruggere tutto. "Solo un miracolo può salvarci, ma i miracoli non esistono…" dice Mario. Dal cielo però arriva in elicottero una banda nemica il cui colonnello salva tutto e tutti dicendo: "In questo mondo la pace è un miracolo, e chi non crede ai miracoli non li troverà". Milani racconta bene l'Africa delle guerre, della violenza, delle sofferenze, dei bambini mutilati e affamati. Il suo giudizio morale sullo stato delle cose è netto. La sua scrittura è ricca, limpida e fluente. Le illustrazioni di De Conno, pastose, sfumate e fluide, danno felicemente risalto alle caratteristiche del testo. Resta tuttavia l'ambiguità della domanda iniziale, nel tempo delle guerre preventive o tribali, delle pulizie etniche, del terrorismo. E anche l'ambiguità della risposta.
(F.R.)
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