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Il cantiere di Borgo San Donnino rappresenta da tempo un crocevia obbligato per comprendere gli sviluppi della scultura antelamica e il delicato passaggio tra romanico e gotico nell'Italia padana. Il volume tenta di far luce su un lungo dibattito storiografico, tracciando con equilibrio un percorso critico. Il metodo seguito privilegia l'architettura come quadro di riferimento unificante: le decorazioni e gli apparati scultorei appaiono inscindibili dalla struttura che li accoglie. La grandiosa facciata del duomo è così interpretata come una porta monumentale, un arco di trionfo cristianizzato che accoglieva i pellegrini nel loro cammino verso Roma. Il borgo di Fidenza si era sviluppato infatti tra XII e XIII secolo come tappa di sosta lungo i percorsi che conducevano alla capitale della cristianità, nel punto di passaggio obbligato tra la via Emilia e i valichi appenninici. Il convergere di strade, pellegrini e maestranze spiega l'eccezionalità delle opere realizzate: il raggio dei confronti si estende in una rete di dimensione europea, che spazia dall'area lombarda alla Provenza e alla Renania. I rapporti con la scultura francese escono rafforzati dalla ricerca, ma più che a viaggi "di studio" oltremontani delle maestranze antelamiche, bisognerebbe pensare a una convergenza di artisti di provenienza diversa verso uno dei centri più attivi dell'area padana. I maestri attivi sul cantiere sono rimasti senza nome, ma in compenso le indagini di Yoshie Kojima hanno indirizzato l'interesse verso le figure di committenti, che rappresentano una chiave di lettura alternativa per comprendere la storia artistica di Borgo San Donnino. La famiglia dei Pallavicino, in forte ascesa nel quadro della politica filoimperiale italiana, i fratelli Da Sesso, prevosti della chiesa, e lo stesso Federico Barbarossa divengono così i nuovi protagonisti della ricerca. Sempre più il progetto dell'architettura e dell'arte medievale si dimostra frutto di una collaborazione tra figure diverse, orientate e unificate dalle scelte dei committenti.
Carlo Tosco
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