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Ambientato nella Londra vittoriana dell'800, questo libro narra le vicende delle sorelle Lorimer, le quali, trovatesi improvvisamente orfane, decidono di aprire un negozio di fotografia, per poter sopravvivere e mantenersi. Nonostante le prime difficoltà, le ragazze riescono a ritagliarsi un posto nella società londinese, grazie alle loro abilità e capcità. E' un libro molto interessante, perchè non mette in scena salotti, balli e ricevimenti ma, al contrario, permette di approfondire un aspetto poco conosciuto della società inglese dell'epoca. Consigliato!
Amy Levy dà vita a un romanzo o romance, come dice il titolo originale, in cui si racconta la storia di quattro sorelle che, per certi aspetti, ricordano le "Piccole donne" della Alcott. Gertrude, Lucy, Phyllis e Fanny, sono le sorelle Lorimer che, in seguito alla morte del padre, devono fare affidamento su se stesse provando a sbarcare il lunario. Invece di diventare istitutrici, come vorrebbero le convenzioni sociali, decidono di aprire una bottega, uno studio di fotografia in cui ognuna si occuperà di un determinato settore. "La storia di una bottega" racconta le difficoltà, i pregiudizi, ma anche il grande successo di questa impresa intervallato da momenti in cui non manca l'aspetto romantico e sentimentale. Sono donne moderne che vogliono emanciparsi, crescere e cercare d'imporsi. Un plauso alla casa editrice Jo March che ha permesso di far conoscere questa opera e al lavoro delle traduttrici che hanno saputo raccontare le trasformazioni sociali del periodo, anche e soprattutto con una attenta ricerca lessicale.
Un romanzo consigliato a chi ama storie che narrano spaccati di vita in tutta la loro crudezza, fatica e speranza. Mi ha un po' delusa in quanto non trasmette grandi emozioni; lo stile è lento e scarno.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Nella Londra di fine Ottocento, le giovani sorelle Lorimer perdono improvvisamente il padre e finiscono sul lastrico. Rifiutandosi di accettare un destino che le vedrebbe divise tra i vari familiari che si sono offerti di dar loro ospitalità e protezione, scelgono di restare insieme e di sopravvivere con le proprie forze: fra lo sgomento generale, si trasferiscono nell'affollata e viva Baker Street, nel centro di Londra, e aprono una bottega di fotografia. Lacerate dai dubbi, sballottate dai colpi della fortuna, eppure appassionate e tenaci, Gertrude, Lucy, Phyllis e Fanny cercano di resistere alle privazioni e di conquistarsi uno spazio nella società, difendendo un'indipendenza per nulla scontata nella tarda età vittoriana. Nel 1888, Amy Levy realizza un originale e raffinato ritratto di donne emancipate e moderne, utilizzando una metafora assolutamente calzante, quella della tecnica fotografica. Come la fotografia imprime, con leggi e codici del tutto nuovi, la realtà, stravolgendo per sempre l'arte e il concetto di immagine; nella stessa misura, le quattro protagoniste rivolgono uno sguardo più genuino alla vita, incarnando una donna, al contempo idealista e concreta, che annuncia il mutamento rapido e inarrestabile della condizione femminile alle porte del ventesimo secolo.
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