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Anno edizione: 2008
Anno edizione: 2014
Nel pubblicare la nuova e aggiornatissima edizione del suo saggio, divenuto un classico, Di Nolfo muove da una premessa metodologica: il passato è "una trama irripetibile di eventi", di fronte ai quali occorre "ridar senso alla trama" senza "l'illusione di recuperarne la totalità". Una dichiarazione di relativismo che sottende l'individuazione di temi attraverso i quali "cercare di capire quanto del passato sopravviva e quali forze nuove siano entrate in gioco" dopo il 1991. La fine del bipolarismo ha determinato la globalizzazione della potenza americana, protesa a esportare la democrazia nelle principali aree di crisi, dall'Afghanistan all'Iraq al Medio Oriente, e tuttavia apparsa come un'"egemonia esitante". La Nato ha svolto il ruolo di policeman mondiale contro la minaccia del terrorismo di Al Qaeda. Ma in tale orizzonte è emerso il contrasto sempre più netto con l'Unione Europea. La quale non è sinora riuscita a realizzare un'unità effettiva del vecchio continente, scontrandosi sia con la difficoltà di dar vita a una costituzione europea, sia con i problemi dell'allargamento alla Turchia e ai Balcani occidentali, reso più arduo dal decennale conflitto nella ex Jugoslavia. Nuove grandi potenze, come la Russia, la Cina, l'India, inducono a prefigurare lo scenario di un mondo tendenzialmente policentrico. Né minori problemi pongono le realtà dell'America Latina, non più "cortile di casa" degli Stati Uniti, e dell'Africa, "continente dimenticato" che sembra uscire da un'antica marginalità. Di Nolfo esamina con rigore e lucidità le trasformazioni culturali, tecnologiche, scientifiche ed economiche della società postindustriale. E considera la globalizzazione come un'opportunità preziosa, laddove si realizzi un governo del mercato mondiale capace di misurarsi con le sfide ineludibili dello sviluppo e dell'ambiente.
Marco Galeazzi
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