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Paghi 1 e prendi 4 : ovvero 4 libri in 1. Proviamo ora a spiegare meglio il precedente chiasmo promozionale: il presente libro (non recentissimo: risale al 1993, ma tanto si parla di una lingua "morta", direte voi...) è incentrato sulla quarta edizione della "Storia della lingua latina" di F. Stolz, A. Debrunner e W. P. Schmid, pubblicata dal primo dei tre autori nel lontano 1910 e rielaborata dagli ultimi due rispettivamente nel 1922 e 1953 e nel 1966, ma offre anche altri tre non meno preziosi contributi: le "Riflessioni sulla storia della lingua latina" (1968) del grandissimo Alfonso Traina, i "Preliminari per una storia (ed una grammatica) del latino parlato" (1993) di Edoardo Vineis e "La formazione della lingua letteraria latina" (1953) di J. M. Tronskij. Lo so: non vi ho ancora convinti... Lo capisco e lo ammetto: è un libro da specialisti, ma giuro che l'ho tenuto per diverse sere sul comodino e quest'ultimo non è crollato, né io sono crollato dal sonno. Dunque, se c'è qualche coraggioso all'ascolto, ci provi e non resterà deluso. "La storia della lingua latina non termina con l'impero di Roma. Sradicata dalla sua humus storica, sopravvive come superstrato (...) Il medioevo le diede l'astrattezza e la sottigliezza dialettica della scolastica e le aprì, con i mistici, zone inesplorate della psiche (...) Depurato dal logicismo medievale, il latino umanistico celebra la gioia di una riscoperta dell'uomo, di una nuova primavera dello spirito (...) Il latino si fa ancora veicolo di un terzo universalismo, la scienza (...) E' l'ultimo servizio del latino alla cultura europea, anzi mondiale." (pp. XXXIII - XXXV). A spaventare non è il latino in sé, è la complessità con cui ci costringe a confrontarci. E in un mondo complesso come quello di oggi, troppi preferiscono le scorciatoie, a partire dalla scuola: la rivoluzione non è cancellare lo studio del latino, è studiarlo seriamente.
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